"Paragone con mio padre? |È come ucciderlo di nuovo" - Live Sicilia

“Paragone con mio padre? |È come ucciderlo di nuovo”

L'esponente di Sel all'attacco del governatore: "Ha detto che è 'il nuovo Pippo Fava': è più miserabile di quelli che l'hanno ammazzato. L'errore nella mia candidatura? Non ho saputo scegliere i miei collaboratori e me ne assumo la responsabilità, il tracollo della sinistra è in parte dovuto a questo. I grillini? Sono persone pulite, faranno bene".

FAVA PARLA DI CROCETTA
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PALERMO – La dichiarazione era arrivata ai giornali in un sonnacchioso venerdì di agosto: “Sono il nuovo Pippo Fava”. O, per citare alla lettera la dichiarazione rilasciata il 10 agosto dal neo-governatore Rosario Crocetta, “io sono un Giuseppe Fava rimasto ancora vivo”. Adesso, però, a rileggerla sui giornali dopo il risultato delle elezioni, Claudio Fava, figlio del giornalista ucciso da Cosa nostra, non riesce più a contenersi: “Esiste un limite alla volgarità e Crocetta l’ha superato – sbotta l’ex candidato della sinistra alla presidenza della Regione -. Glielo sento proclamare da settimane: mettere sulle proprie spalle, come un trofeo, la morte di un uomo ammazzato, e – peggio – farlo solo per una polemica con il figlio, è un modo per ammazzarlo di nuovo”. L’affondo è pesante: “Considero Crocetta per queste parole, per averle ripetute non ancora sazio della sua vittoria, più miserabile di quelli che hanno ammazzato mio padre. Crocetta ha vinto le elezioni ma questo non lo autorizza all’oltraggio: che qualcuno dei suoi amici glielo spieghi”.
Intanto Crocetta si prepara a formare la sua squadra senza una maggioranza. Come vede quest’avvio di legislatura?
“Credo sia giusto valutare sulle scelte che verranno fatte. Sento girare molti nomi ma leggo anche di un Crocetta che promette effetti speciali e nomi straordinari. Rimandiamo le valutazioni a quando presenterà la squadra e sarà eletto il nuovo presidente dell’Ars”.
Giancarlo Cancelleri, in un’intervista a L’Unità, ha avvisato: non basta inserire il cognome Borsellino in una giunta perché questa sia pulita. Crocetta e Lucia Borsellino, a suo avviso, sono garanzie?
“Sono d’accordo con Cancelleri. Non sono i nomi o le singole personalità a dare garanzie, ma il progetto complessivo. Anche per questo preferisco conoscere i cognomi prima di giudicare”.
Il leader del suo partito Nichi Vendola, però, una valutazione l’ha già fatta. Stamattina, su Twitter, si è lanciato in una previsione: sarà una stagione di trasformismo. Condivide?
“Il trasformismo c’è stato già in campagna elettorale: abbiamo assistito a candidati che cambiavano casacca pochi giorni prima della chiusura delle liste. Credo sia stato uno degli elementi qualificanti della politica siciliana. Una delle sue caratteristiche”.
A proposito della campagna elettorale: la sinistra è rimasta ancora una volta fuori dall’Ars. La domanda fondamentale è una: si sente responsabile di questo risultato, visto che il suo schieramento è stato costretto a cambiare candidato in corsa per un errore formale, il mancato trasferimento della residenza?
“Un candidato presidente deve sapere scegliere i propri collaboratori. Credo ci sia una mia responsabilità e sono pronto ad assumermela. Ma non è certo solo su questa responsabilità che si costruisce la sconfitta della sinistra: questo risultato ha ragioni antiche e in questa situazione ci siamo si trovati schiacciati tra l’astensionismo e una campagna efficace del Movimento 5 Stelle che ha pescato molto nel nostro elettorato, all’interno delle nostre ragioni politiche”.
A proposito del Movimento 5 Stelle: sono in 15 all’Ars…
“Ho visto le storie di questi ragazzi. Mi sembrano persone pulite, penso che sapranno fare la loro parte”.
Dicevo: sono 15, hanno ottenuto un grande risultato. Dal suo punto di vista è un dato positivo o negativo?
“La considero una provocazione utile, una messa in mora definitiva per un sistema e per le pratiche gestite dai partiti, che sono portatrici di tossine antiche ma ormai consolidate. Tossine, direi, trasversali”.
Per parafrasare una vecchia frase che è entrata nel lessico della politica: il Movimento 5 Stelle è una costola della sinistra?
“Il Movimento 5 stelle si è nutrito anche delle sconfitte della sinistra, del suo modo sbagliato di gestire alcuni interessi sociali. Lo dico al di là dell’abnegazione e del merito di alcuni dei nostri leader: le forme che abbiamo scelto per portare avanti le nostre idee non sono state all’altezza”.
Ma è possibile un dialogo in chiave futura fra il suo partito, Sel, e il Movimento 5 Stelle?
“Se noi fossimo stati in Assemblea regionale avremmo lavorato bene isnieme. Il programma del Movimento 5 Stelle è abbastamza simmetrico al nostro. Credo occorra un supplemento e un approfondimento: accanto al taglio degli sprechi occorre costruire modello di sviluppo che dia una risposta sociale a un disagio proofondo. Non basta tagliare gli stipendi dei parlamentari, anche se ovviamente è un bene. Come è un bene farsi chiamare consiglieri, e non onorevoli. Insomma: le premesse ci sono”.


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