Il nervo scoperto della zona industriale|"Si rischia fuga delle aziende" - Live Sicilia

Il nervo scoperto della zona industriale|”Si rischia fuga delle aziende”

Ecco la fotografia dei luoghi scattata da Angelo Mazzeo (Ugl).
L'INTERVENTO
di
3 min di lettura

CATANIA – La convenzione con la Sidra non basta. Occorre un restyling profondo, controlli puntuali e manutenzione ordinaria e straordinaria e un responsabile unico. Ne è convinto Angelo Mazzeo, sindacalista dell’Ugl, sindacato impegnato da tempo a denunciare le condizioni dell’area industriale di Catania – che ospita circa trecentocinquanta imprese – e a chiedere interventi. E che torna ad accendere i riflettori sulla zona sud di Catania nel giorno del grande incontro in Confindustria, in particolare dopo l’accordo tra Irsap e Comune di Catania che vede quest’ultimo competente per le materie idriche grazie al passaggio di consegne alla Sidra.

“L’augurio è che possa cambiare qualcosa rispetto agli ultimi anni – afferma Mazzeo – perché fino a ieri c’è stata una sorta di rimpallo di responsabilità tra gli enti, tra Comune e Irsap, che ha impedito azioni significative”. La competenza sulle strade, ad esempio, è stata negli anni motivo di immobilismo. “Nel momento in cui si pensava di poter agire in una determinata area – spiega ancora – non lo si poteva fare per questioni di competenza territoriale”.

Anni, decenni di degrado e mancati interventi, ai quali oggi si cerca di trovare correttivi, spinti ancor di più dall’aggressività di una crisi economica aggravata dall’emergenza sanitaria. “La convenzione con Sidra potrebbe essere un primo passo – prosegue – ma occorre molto altro. La zona industriale etnea produce il 15% del Pil regionale – tuona Mazzeo che illustra le condizioni in cui, chi opera in quell’area, è costretto a operare.

“Io lavoro alla St – continua – e capita spesso che, quando vado a prendere all’aeroporto ospiti da portare in azienda, devo immaginare un percorso particolare che eviti di mostrare strade colabrodo o in condizioni pessime, con voragini vere e proprie e costellate di discariche, di sterpaglie, di rifiuti”. Una situazione che, in autunno, con le piogge, diventa estremamente pericolosa.

Manca pure l’illuminazione — aggiunge – per cui le condizioni di sicurezza sono minime”. Il rischio è che ciò che doveva essere il cuore pulsante dell’economia etnea e non solo, diventi deserto. “Il rischio è enorme – sottolinea Mazzeo. Abbiamo già avuto una desertificazione dell’area – la Nokia, la Micron, la Bic Business center sono andate via – continua Mazzeo: non so se queste realtà vanno via perché decidono di investire altrove, ma sicuramente le condizioni della zona industriale non invogliano. Per quanto Catania sia strategica. Quale investitore potrebbe puntare su quell’area quando viene a conoscenza che su quell’area tra furti, mancanza di segnaletica, illuminazione sorveglianza, non vi è sicurezza?”.

A tutto questo si aggiunge il nodo discariche: tantissime e disseminate su tutto il territorio industriale fino alla sesta municipalità, comprese le aree a ridosso della plaia. “Un abbandono evidente che lamentiamo da sempre – dice ancora Mazzeo. L’area è costellata da rifiuti e ci sono addirittura zone interne ricoperte di amianto, copertoni, elettrodomestici. Forse perché qualcuno pensa che la zona industriale sia terra franca”.

E ancora erba alta metri, canali intasati da canne, rifiuti sparsi ovunque: c’è addirittura una tavoletta coprivater da mesi, lasciata in strada a pochi passi dalla St. “Manca la manutenzione straordinaria ma soprattutto quella ordinaria – prosegue: ma evidentemente questo non accade. È impensabile che il singolo operatore, da solo o in coppia, possa rimuovere tutta questa spazzatura, oltre tutto con mezzi inadeguati. I cittadini hanno la propria responsabilità – evidenzia – ma le aziende dovrebbero intervenire in maniera più seria e il Comune controllare maggiormente. Con la Zes – conclude – la città ha una grandissima occasione che non va sprecata”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI