"Certezze in tempi brevi, o chiudo" | Lo sfogo dello chef Gigi Mangia - Live Sicilia

“Certezze in tempi brevi, o chiudo” | Lo sfogo dello chef Gigi Mangia

Il ristoratore: "La concessione di un'area all'aperto sarebbe fondamentale".

PALERMO – “D’istinto, l’amarezza mi farebbe chiudere tutto, chiudere il mio ristorante, e lasciare la città e questo mestiere”. Così Gigi Mangia, cuoco e ristoratore palermitano il cui locale, in via Belmonte, una strada pedonalizzata nel centro città, ha visto ridurre sensibilmente i posti fruibili del suo piccolo e caratteristico ristorante, alla riapertura dopo il lockdown. “Il distanziamento anti contagio impone delle regole che noi siamo ben felici di rispettare – dice Mangia, chef che ha ricevuto numerosi riconoscimenti – ma la concessione di un’area all’aperto sarebbe fondamentale per la sopravvivenza della mia attività che, peraltro, crea lavoro per i miei collaboratori. Non si chiede ai pubblici amministratori di seguire l’esempio di alcune località dove il suolo pubblico, per aiutare le imprese, è stato dato in concessione gratuita. Io voglio pagare il giusto, ma avere tempi certi. E come me tanti altri colleghi. Per fare impresa correttamente abbiamo bisogno di certezze e tempi brevi”. Gigi Mangia precisa che la chiusura del ristorante è l’extrema ratio ma, se non ci saranno le condizioni per andare avanti, sarà l’unica alternativa possibile. (ANSA).

“Richiesta per spazio già occupato”

“Sono estremamente stupito per le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Gigi Mangia che parla di tempi incerti per una sua istanza di occupazione di suolo pubblico. Evidentemente Mangia non conosce il recente provvedimento dell’amministrazione comunale secondo il quale le richieste per le aree pedonali, se accompagnate da dichiarazione asseverata da un tecnico e regolari, sono immediatamente operative”. Lo dice l’assessore comunale di palermo alle Attività economiche e al Suap, Leopoldi Piampiano. “Piuttosto, nel caso specifico, da un primo controllo sembrerebbe che il ristoratore ha chiesto, soltanto il 13 giugno, di occupare l’area già assegnata a un altro commerciante per cui la sua, più che una istanza sembrerebbe essere una irregolare pretesa. Gli uffici pertanto, a tutela dei diritti di tutti, devono fare le necessarie verifiche al termine delle quali gli aventi diritto potranno occupare il suolo pubblico dell’area interessata”, conclude Piampiano.

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