"Basta ipocrisie, sappiamo bene che si va verso la chiusura totale" - Live Sicilia

“Basta ipocrisie, sappiamo bene che si va verso la chiusura totale”

Musumeci: "Non escludo che la Sicilia possa seguire la stessa sorte della Francia o della Germania"
CORONAVIRUS
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PALERMO – “Io non ho fatto nessuna marcia, quindi non debbo fare retromarcia. Io mi sto solo dotando, se il Parlamento siciliano lo consentirà, di una prerogativa che esiste già nella provincia autonoma di Bolzano”. Lo ha detto a “I numeri della Pandemia” su Sky TG24 il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, parlando del ddl sulla estensione degli orari di chiusura di bar e ristoranti che presto verrà valutato dall’Ars.

Il ddl che verrà valutato dall’Ars

“Si tratta – ha spiegato – di una facoltà che viene riconosciuta al rappresentante dell’ente, in questo caso al presidente della Regione di poter adottare, come è stato finora, misure restrittive rispetto a quelle indicate dal Governo centrale e, qualora le condizioni epidemiologiche dovessero consentirlo, misure anche estensive. Siccome ogni Regione è diversa dall’altra in termini di contagi, di abitudini, vita sociale, struttura economica, se in Sicilia si dovessero ravvisare le condizioni per anticipare la ripresa di qualche settimana rispetto alle condizioni di regioni del Nord non capisco perché il governatore della Sicilia non debba adottare un provvedimento di riapertura”.

‘Inutile fingere di non capire’

“Sappiamo benissimo che andiamo verso la chiusura totale. È inutile essere ipocriti ed è inutile fingere di non capirlo. Tutti vorremmo scongiurare questa ipotesi ma tutti sappiamo che appare sempre più ineluttabile. In questo momento – ha aggiunto – parlare di riaperture mi sembra ineluttabile anche se non finisco mai di dire il 23 di ottobre la chiusura dei ristoranti e di alcune attività alle 18 mi è sembrata davvero un non senso, soprattutto in una Regione come la Sicilia in cui si va a cenare non prima delle 21 e questo non determina un pendolarismo o un assembramento che sono i veri complici del Covid”.

Il punto sulle terapie intensive

“Immaginiamo 2500 posti letto per gli ospedalizzati positivi e circa il 20% di questo dato per la terapia intensiva e la subintensiva. La terapia intensiva presuppone una particolare dotazione di strumentazione ma soprattutto di personale specializzato, che manca in Sicilia e manca in tutta Italia. Noi possiamo realizzare i posti letto in tre giorni e ci stiamo lavorando, ma vorrei capire accanto al posto di terapia intensiva quale sanitario specialista mettere? Se il ministro Boccia ha una particolare riserva sarei felice di averla a disposizione. Da un lato stiamo lavorando alle terapie intensive, per arrivare nei prossimi giorni a 800 posti letto, dall’altro stiamo lavorando con i 128 milioni messi a disposizione dal commissario Arcuri per realizzare la riqualificazione di infrastrutture per collocare gli strumenti necessari perché le terapie intensive possano funzionare”, ha aggiunto “Se la mia nomina come commissario delegato – ha aggiunto – fosse arrivata a luglio, oggi avremmo già aperto molti cantieri e alcuni li avremmo anche già chiusi. La nomina è arrivata l’8 ottobre, stiamo lavorando 24 ore su 24 per fare le gare e aprire i cantieri. Anche se si tratta di una procedura accelerata bisogna stare cauti, perché il diritto alla trasparenza non può mai essere sacrificato”.

‘Siamo in emergenza’

“Non escludo che la Sicilia possa seguire la stessa sorte della Francia o della Germania, in questo momento, però – osserva – siamo in una condizione di emergenza, ma sarei bugiardo se dicessi che siamo nella stessa condizione di alcune regioni del Nord. Probabilmente ci arriveremo e stiamo facendo il possibile per fare in modo che non accada, ma il contagio è assai dilagante e noi ci stiamo preparando al peggio”. “Abbiamo dichiarato una sorta di coprifuoco dalle 23 alle 5, questo dimostra come non abbiamo mai, nemmeno un per un attimo, sottovalutato quando grave sia il fenomeno. Però è importante consentire ai cinema e ai teatri di poter lavorare per qualche settimana, sono luoghi in cui la collocazione del cittadino è già predeterminata”, ha concluso (ANSA).


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