Assistenza a universitario disabile: le precisazioni del CinAp - Live Sicilia

Assistenza a universitario disabile: le precisazioni del CinAp

La risposta all'appello della madre di uno studente che chiede un servizio indispensabile per la sua frequenza in presenza.

Il Presidente del CInAP, prof. Massimo Oliveri, a seguito dell’articolo pubblicato su LiveSicilia sul caso di uno studente che non ha potuto usufruire dell’assistenza igienico-sanitaria (indispensabile per poter frequentare in presenza) ritiene di dovere fare alcune precisazioni in merito all’erogazione dell’assistenza igienico-personale agli studenti con disabilità. 

“Desidero precisare innanzitutto che nell’anno accademico appena iniziato oltre cinquanta sono le matricole per le quali è stato redatto e condiviso da parte dello Staff specialistico del CInAP, il Centro per l’integrazione attiva e partecipata dell’Università di Catania, un progetto individualizzato, tenendo ovviamente conto della particolare situazione dovuta al COVID-19. Da parte del CInAP, nel pieno rispetto dei vari DPCM che fanno sempre esplicito riferimento agli studenti con disabilità, è stato chiesto a tutti loro di valutare con grande attenzione, in funzione di una eventuale loro condizione di fragilità, l’opportunità o meno di frequentare in presenza. In entrambe le ipotesi il Centro ha garantito tutte i possibili supporti. 

Allo studente, di cui si omette il nome per giusti motivi di privacy, per il quale la madre lamenta l’impossibilità alla frequenza in aula, il CInAP ha quindi garantito tutti i servizi oggi attivabili nel rispetto delle norme anti COVID-19, in particolare lo stesso è stato esonerato dal pagamento delle tasse universitarie, a seguito di colloquio da remoto è stato redatto e sottoscritto per lui il piano individualizzato ed attivato il supporto specialistico, gli è stato assegnato un tutor in affiancamento da remoto per 40 ore sino al mese di febbraio 2021 (successivamente saranno assegnate ulteriori ore con il nuovo contratto), ed è stata accolta la richiesta dell’Operatore ASACOM della città metropolitana di accedere alle aule virtuali per l’affiancamento dello studente durante le lezioni. 

Inoltre, grazie all’intervento diretto del Prof. Filippo Stanco, Presidente del Corso di laurea al quale è iscritto lo studente e Referente CInAP per il Dipartimento di Matematica e Informatica, è stato consentito all’operatore l’accesso in aula insieme allo studente, prevedendo per entrambi un posto prenotato. Naturalmente con lo stesso docente è stato attivato il lavoro di rete CInAP-Referente. Lo studente ha quindi frequentato e sta frequentando in presenza.

Allo studente è stata garantita, altresì, l’iscrizione agli appelli straordinari ed è in corso di rilascio il Pass per consentire al veicolo personale di accedere agli stalli riservati della Cittadella Universitaria Santa Sofia. Non mi pare pertanto si possa dire che per lo studente disabile le lezioni sono inaccessibili. 

Resta da risolvere il problema dell’assistenza igienico-personale. A tale scopo vale la pena ricordare che con nota prot. 45531, del 3/9/2020, la Città Metropolitana di Catania, richiamando il parere espresso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia, nell’adunanza del 5/5/2020, comunicava al nostro Ateneo che per l’anno accademico 2020/21 non avrebbe più erogato il servizio di assistenza per gli studenti universitari, garantito negli anni passati. Richiamando il suddetto parere il Dirigente della Città Metropolitana di Catania asseriva che la competenza ad erogare il detto servizio permane in capo allo Stato per il tramite dell’Amministrazione scolastica. 

E’ necessario fare un distinguo tra amministrazione scolastica che riguarda la scuola secondaria e primaria e l’istruzione terziaria che riguarda Università ed Afam. Nel più volte citato parere vengono richiamate figure professionali che competono esclusivamente alla Scuola e non certo all’Università. Ed infatti, sino ad oggi la Città Metropolitana ha erogato il servizio igienico-personale non solo agli studenti che frequentavano le scuole secondarie di secondo grado e gli altri istituti superiori, ma anche a coloro che frequentavano i corsi universitari, il tutto nel pieno rispetto dell’art.13, comma 1, lett. a), della legge 104/1992, che prevede “l’integrazione scolastica della persona con disabilità … nelle classi di ogni ordine e grado e nelle università.” 

Inoltre, la Città Metropolitana fa riferimento alla seguente normativa: la legge regionale n. 68/1981 che prevede interventi volti a favorire l’inserimento nella vita scolastica, sociale e lavorativa dei soggetti portatori dì handicap; – l’art. 22 “Competenze in materia di assistenza di soggetti con handicap gravi” della legge regionale 5 novembre 2004 n. 15 (commi 1 e 2) che pone il servizio di assistenza igienico personale e gli altri servizi specialistici volti a favorire l’integrazione nella scuola dei soggetti con handicap grave di cui all’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, a carico degli enti locali; – l’art. 27 della legge regionale 4 agosto 2015 n. 15 che ha disciplinato compiti e funzioni proprie degli enti di area vasta nella regione siciliana in materia di servizi sociali e culturali. 

Da quanto sin qui esposto si evince che tale servizio non sembra possa essere in capo all’Università che, inoltre, non dispone di personale adatto e non riceve dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) un contributo economico a tal fine destinato. Tra gli interventi che il MUR assegna annualmente alle Università vi sono, ovviamente, quelli destinati agli studenti con disabilità maggiore del 66% o con DSA che, tuttavia, non prevedono l’assistenza igienico-personale, infatti, nella scheda annuale MUR il Piano di risorse destinate agli Atenei comprende: interventi infrastrutturali, ausili per lo studio, servizi di tutorato specializzato, supporti didattici specializzati e servizi di trasporto. 

Comprendendo il disagio che avrebbero potuto subire i nostri studenti che necessitano di tale servizio, l’Università di Catania, per mezzo del CInAP, Centro servizi che supporta gli studenti con disabilità e/o DSA, si è prontamente attivato ed in data 25/9/2020 ha inviato una nota al Dirigente del III Dipartimento della Città Metropolitana e per conoscenza all’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro. In essa si chiedeva un incontro al fine di trovare una soluzione alla problematica emersa. Incontro che è avvenuto tra il Commissario Straordinario della Città Metropolitana e me senza, tuttavia, trovare una soluzione. 

A mio avviso, appare quindi ingiustificato addossare all’Ateneo catanese la colpa dell’interruzione di un servizio che non è mai stato di sua competenza, quando l’Università di Catania con i molteplici servizi offerti dal CInAP e con le numerose attività svolte per favorire la migliore inclusione degli studenti con disabilità e/o DSA nella vita universitaria, ha sempre dimostrato di essere una realtà accademica votata alla diffusione di una nuova e più corretta cultura dell’inclusione, sia all’interno delle strutture universitarie, sia nel territorio. 

Sono assolutamente convinto che non debbano essere i giovani disabili a pagare il prezzo di un rimpallo istituzionale e credo, pertanto, che tutte le istituzioni debbano fare la propria parte. L’Università, dal canto suo, è pronta a dare un suo contributo”.

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