Focolaio nella casa di riposo: "Non troviamo personale"

Focolaio nella casa di riposo: “Non troviamo personale”

Venti, tra anziani e dipendenti, sono positivi a Bronte. Ecco cosa dice la responsabile della struttura
CORONAVIRUS, CATANIA
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BRONTE (CATANIA) – La casa di riposo San Vincenzo de Paoli ospita 60 anziani. Venti i positivi, ma si attendono i risultati di altri tamponi. L’appello della proprietà: “Abbiamo bisogno di personale qualificato da assumere immediatamente per affrontare la situazione”.

I contagi

All’interno della casa di riposo San Vincenzo de Paoli di Bronte, città in cui anche il primo cittadino Pino Firrarello è risultato positivo al Covid19, l’Asp ha eseguito tamponi a tappeto nella casa di riposo e adesso 40 anziani attendono l’esito del tampone molecolare.
Sono già 20 gli ospiti della struttura e 10 i dipendenti risultati positivi al test rapido.
Molti di loro, compresi alcuni dipendenti, risultano sintomatici e sotto cura e monitoraggio dell’Usca.

“Serve urgentemente personale”

La Cooperativa Eracle, che gestisce la struttura, cerca urgentemente personale:

“L’organizzazione interna – spiega Marianna Morretta, responsabile della cooperativa Eracle – in questo momento sta reggendo, ma serve personale per affrontare questo delicato momento. Con 10 dipendenti positivi e quindi in quarantena e i restanti a lavoro, ma in attesa dell’esito, le normali attività quotidiane che stiamo riuscendo a garantire a tutti i nostri ospiti potrebbero essere compromesse”. La cooperativa teme altri dipendenti possano risultare positivi.

“Ogni sforzo possibile è stato posto in essere sin dall’inizio della pandemia, – continua la Morretta – senza alcun aiuto e sostegno economico di alcun genere, abbiamo acquistato ogni dispositivo di sicurezza per gli ospiti e per il personale. Per noi garantire la continuità del servizio oggi è fondamentale soprattutto per chi è positivo – conclude la responsabile della cooperativa Eracle – ma non necessita dell’ospedalizzazione e dimora all’interno della nostra casa di riposo”

Gli ospiti

Sono due gli anziani per i quale si è già reso necessario il ricovero a causa dell’aggravarsi del quadro clinico che risultava, per entrambi, essere già delicato prima del contagio. In un regime che rispetto a Marzo e Aprile sembra ormai emergenziale, anche gli anziani positivi che possono essere dimessi vengono riaccompagnati nella struttura e questo se può esser letto come buon auspicio per gli interessati, crea non poche difficoltà di organizzazione sia degli spazi sia di sicurezza per gli altri degenti e per il personale.

Positivi e sintomatici “ma sotto controllo”

Nella struttura non solo asintomatici. In molti hanno manifestato i segni evidenti del contagio.

Ma l’espressione dei sintomi per ora è monitorata sia dall’Usca che dai dipendenti della cooperativa.

Ogni sintomatico sta ricevendo in struttura le opportune cure con l’auspicio che la fase critica possa essere superata.
A far paura c’è, nel corso di questa lunga pandemia, il ricordo della mattanza avvenuta all’interno della casa di riposo di Caltagirone.

Inoltre non è sottovalutato il focolaio della settimana scorsa a Mirabella Imbaccari dove per l’aggravarsi del quadro clinico dopo il contagio da Covid19 hanno perso la vita 8 anziani ospiti di una casa di riposo. 

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