"Rino Nicolosi per la politica è stato come un numero 10 nel calcio" - Live Sicilia

“Rino Nicolosi per la politica è stato come un numero 10 nel calcio”

A 22 anni dalla dipartita, il ricordo di Giovanni Burtone.
L'EX PRESIDENTE DELLA REGIONE
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Il 30 novembre 1998 il Presidente Rino Nicolosi ci lasciava. Pensarlo a 22 anni di distanza in piena emergenza Covid fa riflettere ancora di più. Rino era persona attenta ad ogni aspetto della vita pubblica e i suoi valori, ancorati a quelli della nostra Costituzione, lo portavano ad avere una particolare sensibilità per istruzione e sanità. Sì, proprio i due capisaldi della democrazia: sapere e curare. Negli anni della sua presidenza lo ricordo attentissimo alla ruralità, al fatto che chi non vivesse nelle aree metropolitane o nei grandi centri avesse opportunità di studiare e accedere alle cure. Per lui era un principio di equità e non poteva essere altrimenti. Per un malinteso senso di razionalizzazione e di risparmio dalla seconda metà degli anni 90 tutto ciò che era pubblico andava tagliato perché spreco e oggi i risultati di una furia spesso iconoclasta e ingiustificata li subiamo e a subirla sono le persone più fragili e i territori più marginali. Certo, errori ve ne sono stati nel passato ma come spesso accade a fiume finiscono acqua sporca e purtroppo pure il bambino. Il Presidente Nicolosi era un visionario e come tutti i visionari guardava oltre il presente. Parlando con le persone a lui più vicine non nascondeva negli ultimi anni la preoccupazione per un ridimensionamento delle conquiste sociali e di come questo avrebbe penalizzato le fasce più disagiate riverberandosi sulla qualità stessa della nostra democrazia. Per lui DC e PCI da partiti popolari di massa avevano consentito al Paese di crescere e progredire allargando partecipazione inclusione, come? Attraverso i diritti. Rino Nicolosi per la politica è stato come un numero 10 nel calcio, un talento straordinario, purissimo, razionale ma al tempo stesso pieno di passione. Offriva alla nostra terra un profilo istituzionale capace di coniugare consenso e competenza. Ad una certa età si diventa un po’ più nostalgici ma per chi ha conosciuto l’uomo Nicolosi sa quanto siano veritiere queste considerazioni. Per lui la politica con la P maiuscola era la chiave di tutto, era la chiave per trovare soluzioni ai conflitti, risposte ai problemi, non era tattica, non era posizionamento. E poi c’era una parola a cui non rinunciava: Sicilia. Non però in termini di sterile rivendicazionismo e presunto autonomismo. Oggi vediamo quanto sia difficile affrontare problemi enormi con una articolazione istituzionale così frammentata. Per lui autonomia era qualcosa di molto importante ma mai in contrapposizione al principio della unitarietà dello Stato. Era la sua forza e la sua lungimiranza. Quella forza che trova albergo non solo nell’affetto di chi lo ha conosciuto ma anche nella storia di questa martoriata Regione. Quella forza che a distanza di 22 anni ci fa ancora dire che ci manca e ci fa pensare a quanto il suo pensiero e la sua azione sarebbero stati ancora utili alla nostra Sicilia.

Giovanni Burtone

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