PALERMO – “Presentare una proposta di piano frammentata per rincorrere singoli piccoli progetti senza visione strategica ha dato l’alibi al governo Conte per scartare praticamente tutta la proposta regionale. Oggettivamente la Regione Siciliana ha perso un’occasione”. Lo afferma il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier.
“Avevo già ammonito in altre sedi – continua Candiani – sul fatto che il piano proposto dalla Sicilia fosse poco concreto e non aderente alle finalità del Recovery e con una inspiegabile esclusione della parte meridionale dell’Isola eppure si è preferito andare avanti presentando al governo nazionale un documento dove si andava palesemente ‘fuori tema’ ed è chiaro che in questo contesto a Roma hanno avuto gioco facile nel far scomparire il ponte sullo Stretto e inserire opere già in gran parte finanziate come la velocizzazione ferroviaria Pa-Ct-Me”.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è fortunatamente ancora un documento preliminare e non c’è bisogno di rispettare nessuna scadenza tuttavia è necessario che a Roma come a Palermo si cambi rotta, non è possibile mandare avanti piani troppo vaghi e con governance annacquate” conclude il segretario della Lega Sicilia.
*Aggiornamento ore 17.48
“Siamo veramente dispiaciuti per l’assenza del Ponte sullo Stretto di Messina tra le opere previste dal Recovery Plan. Più volte abbiamo letto di impegni del governo nazionale ma purtroppo bisogna constatare che tutto ciò non è stato concretizzato in tal senso. Il ponte sullo stretto rappresenterebbe un importante opera perché porrebbe fine ad un isolamento della Sicilia sotto tanti punti di vista”. Lo sottolinea Gianfranco Gentile, presidente del Consiglio comunale di Pettineo e portavoce del Cars (Comitato amministratori Regione Sicilia), che comprende all’interno 300 tra sindaci, assessori, consiglieri comunali. “Il premier Giuseppe Conte ha inviato alle Camere le linee giuda del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), così è stato chiamato il Recovery plan italiano – aggiunge -. I Recovery Plan sono i progetti nazionali di riforme che ogni singolo Paese membro dovrà presentare a Bruxelles per ottenere gli aiuti. In tutto questo, del Ponte sullo Stretto non c’è traccia. “Facciamo appello al buon senso di tutti i parlamentari nazionali presenti alla Camera dei deputati ed al senato della Repubblica affinché portino avanti un’azione sinergica al fine di inserire anche quest’opera tra le priorità infrastrutturali nazionali. Siamo convinti che tutto il meridione potrebbe trarre beneficio da questa infrastruttura che produrrebbe migliaia di posti di lavoro e colmerebbe un vistoso gap tra settentrione e meridione”.
Nessuno lo rispedisce in Cina e/o a Busto Arsizio? Perchè non siamo come i francesi che scendono in piazza?
Saremmo dovuti scendere in piazza per fermare la costruzione del tram, hai visto quanto caos ha creato quest’opera?
Sarebbero bastati un paio di autobus elettrici (impatto ambientale 0, alberi tagliati 0)
I singoli progetti creano più gregge elettorale
Ovviamente a Canduani conviene che non si agitino le acque in modo tale da spendere le risorse al nord.
Vade retro lega!
Scusate forse mi sono perso qualcosa, ma in Sicilia ora comanda la Lega?
Ma questo che vuole?
Premesso che solo sentire dire che Candiani è il commissario della lega in sicilia e che dice la sua sulle vicende della nostra terra mi fa venire il mal di stomaco (ma la colpa non è sua quanto dei volta gabbana) resta il fatto che Candiani ha ragione,. Da sempre sappiamo che i progetti devono essere grandi e “seri”