Sicilia, unica regione in zona rossa e la Lega chiede di ripensarci

Solo la Sicilia in zona rossa, la Lega a Musumeci: “Ripensaci”

Il segretario regionale Minardo chiede di passare in arancione. Dipasquale del Pd: "Zona rossa irragionevole"

PALERMO – Da domani la Sicilia sarà l’unica regione d’Italia in zona rossa. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le ordinanze che entreranno in vigore fra meno di 24 ore.

Le zone rosse saranno in vigore in Sicilia (era già noto che l’Isola avrebbe avuto restrizioni per un altra settimana) e nella Provincia Autonoma di Bolzano.

Restano gialle 4 regioni: Campania, Basilicata, Molise e Toscana, più la Provincia autonoma di Trento.

Sono 14 le Regioni in area arancione: Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Sardegna e Lombardia.

La settimana scorsa, alla luce dei dati del contagio in Sicilia, era stato il presidente della Regione Nello Musumeci a chiedere l’istituzione della zona rossa in Sicilia al ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il segretario della Lega Minardo

Il segretario regionale della Lega Nino Minardo chiede ora a Musumeci di ripensarci: “Zona arancione per tutta la Sicilia, controlli serrati per il rispetto delle regole, mettendo in campo ogni forza locale o nazionale disponibile; zone rosse solo quando necessarie, mirate e territorialmente individuate per affrontare le specifiche situazioni di emergenza. Questa è la soluzione proposta dalla Lega, in un’ottica di leale collaborazione con il governo regionale e richiamando alle proprie responsabilità il governo nazionale”.

Attenzione a pericolose fughe in avanti da parte dello stesso Nino Minardo: “La Lega vuole stigmatizzare le fughe in avanti di chi propaganda un improbabile ed inaccettabile liberi tutti, (magari accontentandosi di fomentare gli animi dei cittadini) ma ricorda anche, a distanza di una settimana, i limiti della zona rossa nella nostra Regione, limiti che si stanno evidenziando in tutta la loro drammaticità. Vi sono condizioni di disparità evidente tra le categorie produttive e anomalie nei criteri di prosecuzione delle attività che non sono più sostenibili”.

Infine il segretario spiega che “chiaramente la Lega condivide in pieno la preoccupazione espressa dal Presidente della Regione sulla necessità di limitare al massimo la diffusione dei contagi così come riconosce il grande impegno profuso da Musumeci e Razza per dotare la rete regionale di un efficiente sistema di terapia intensiva superando le gravissime criticità di sistema accumulatesi da tanti, troppi anni. Ora però ci vogliono soluzioni nuove che garantiscano tanto l’interesse pubblico supremo, quello alla salute, quanto gli interessi economici di intere categorie ormai allo stremo. Per questa ragione riteniamo opportuna che il governo regionale chieda al governo nazionale la riclassificazione della Sicilia in zona arancione”.

Le parole di Razza

A Minardo ha risposto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: “Come ho detto nei giorni scorsi all’amico Nino Minardo, raccogliendo anche la sua condivisione, la decisione di procedere alla definizione della ‘zona rossa’ in Sicilia si sta rivelando corretta. Non solo perché ha anticipato un provvedimento che ieri sarebbe stato assunto (e per tre settimane) per decisione nazionale, come si evince dall’indice Rt nell’Isola rilevato a 1.27, ma perché ci sta consentendo di limitare il peso sulle strutture ospedaliere ed evitare di procedere a nuove conversioni”.

“Ritengo che la sollecitazione della Lega siciliana – aggiunge Razza – vada, pertanto, nella stessa direzione auspicata dal presidente della Regione: riprendere il più possibile la vita ordinaria, rispettando regole comportamentali e determinando azione di controllo sul rispetto delle stesse”.

Il deputato regionale del Pd Dipasquale

“Ora anche la Lega, attraverso il suo segretario regionale, sposa le ragioni che il Pd aveva illustrato già fin dallo scorso 18 gennaio, e richiama alla responsabilità il presidente della Regione Musumeci affinchè venga revocata una irragionevole zona rossa regionale, circoscrivendo invece l’estrema limitazione solo alle aree dove maggiore è il numero di contagi”. Lo dice Nello Dipasquale parlamentare regionale del Partito democratico e deputato segretario all’Ars.

“Certo appare quantomeno strano che una forza di governo sia costretta a presentare un ordine del giorno, invece di confrontarsi con il presidente nelle adeguate sedi istituzionali. Sembra l’ennesima conferma – continua – di come il presidente Musumeci si ostini a rifiutare il confronto non solo con le opposizioni ma anche con le forze che sostengono il suo esecutivo. Il Pd con grande senso di responsabilità sosterrà l’ordine del giorno della Lega – conclude Dipasquale – per recuperare l’immenso e gravissimo errore commesso dal presidente della Regione”.


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