16 Maggio 2014, 14:10
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CATANIA .- Morire di malaria, nel 2014. E’ successo al Garibaldi di Catania mercoledì pomeriggio, vittima un marittimo pozzallese di 57 anni. R.N., queste le iniziali dell’uomo, da oltre tre mesi era imbarcato sul rimorchiatore della “Marnave” in Ghana e si occupava di assistenza alle piattaforme petrolifere in Africa. Qui è stato punto dall’insetto che gli ha trasmesso la grave malattia, guaribile solo se diagnosticata subito e curata correttamente. Lo sfortunato marittimo, invece, sarebbe stato messo su un aereo diretto a Catania quando ormai era troppo tardi, con la febbre altissima e il corpo disidratato dopo un passaggio da un ospedale africano.
Atterrato all’aeroporto con trasporto protetto, è stato trasferito con un’ambulanza al Garibaldi ma quando è arrivato nel nosocomio le sue condizioni erano già disperate e il decesso è sopraggiunto nemmeno un’ora dopo, alle 17.49, per arresto cardiocircolatorio, nonostante i tentativi dei medici di strapparlo alla morte. La salma del 57enne è stata già riconsegnata ai familiari che nel pomeriggio gli porgeranno l’ultimo saluto a Pozzallo e che adesso chiedono giustizia a gran voce.
Dal Garibaldi viene smentita categoricamente, invece, la notizia circolata nelle ultime ore secondo cui ci sarebbero altri due pozzallesi ricoverati nella struttura dopo aver contratto la malattia. R.N. non è nemmeno passato da Pozzallo nel suo tragitto verso il capoluogo etneo, si è ammalato in Ghana e la malaria comunque non è una di quelle malattie al centro delle polemiche degli ultimi giorni sui contatti tra la popolazione locale e i tanti immigrati sbarcati lungo le coste iblee
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16 Maggio 2014, 14:10