A casa gli operai stagionali |I sindacati: "Urge la revoca” - Live Sicilia

A casa gli operai stagionali |I sindacati: “Urge la revoca”

Sit-in di protesta quest’oggi dinanzi la sede centrale del Consorzio di Bonifica 9. Il 5 maggio l'incontro con l'assessore Reale.

consorzio di bonifica
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CATANIA – Non ha tregua il Consorzio di Bonifica 9 per il quale i problemi persistono. Per ultimo i contrasti tra le segreterie provinciali ed aziendali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil e il commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica relativamente la questione della salvaguardia dei lavoratori stagionali in vista dell’imminente campagna irrigua 2014. Dichiarato lo stato di Assemblea permanente, questa mattina dinanzi la sede centrale del consorzio etneo, ha avuto luogo un sit-in di protesta a cui hanno preso parte rappresentanti sindacali, lavoratori e dirigenti del consorzio.

La risoluzione del contratto degli operai stagionali, pervenuta all’ente attraverso una nota da parte del commissario straordinario Giuseppe Dimino -che secondo fonti sindacali si sarebbe ufficialmente dimesso oggi- prevede a decorrere del 30 aprile la scadenza della proroga contrattuale concessa agli operai stagionali assunti nel febbraio 2014. In parole povere l’ente, già in finanziariamente in ginocchio, non si troverebbe più nelle condizioni di pagare gli stipendi ai lavoratori con il conseguente rischio di numerosi disservizi nello svolgimento delle normali attività del consorzio e di danni agli agricoltori.

Le segreterie provinciali ed aziendali che considerano “effimere” le dichiarazioni del commissario straordinario del Consorzio di Bonifica 9 che ” da un lato lancia appelli al buon senso dei lavoratori dei Consorzi, dall’altro – secondo i sindacati – assume e detta direttive che preludono ad una deresponsabilizzazione rispetto a quanto perpetrato fino ad oggi, e tentano di scaricare le colpe della mala-gestione e della assenza di politica regionale sulla Bonifica Siciliana. Parole che suonano “nefaste” per lavoratori ed agricoltori, ma anche riduttive perché sminuirebbero -sempre secondo i sindacati- l’operato dell’ente. “Dichiarare che i Consorzi – affermano le segreterie – non possono ‘richiedere tutta questa mole di denaro pubblico’, e che il contributo a carico della Regione Siciliana in favore dei Consorzi debba scendere nella percentuale compresa tra il 15% e il 30% poiché tale risultato ‘sarebbe come uscire dal tunnel della droga!.’ dimostra che la politica e la programmazione sulla Bonifica Siciliana è oramai arrivata al capolinea”.

“A seguito della risoluzione contrattuale – spiega Emanuele Sciascia, segretario aziendale Flai-Cgil a LiveSicilia- il livello occupazionale non è più garantito e l’ente di conseguenza risulta privato di 150 operai stagionali che rappresentano la sua forza lavoro e grazie ai quali offre i servizi all’utenza; questo implicherà danni non solo al consorzio ma anche agli agricoltori. Probabilmente ne scaturiranno ulteriori proteste da parte di questi ultimi che si rifiuteranno di pagare i contributi. Chiediamo la revoca della risoluzione del contratto e la continuità – conclude – del rapporto di lavoro per gli operai”.

E la revoca dell’atto di sospensione del contratto dei lavoratori è un punto sul quale insiste anche il segretario provinciale Flai-Cgil, Alfio Mannino. “Temiamo – afferma a LiveSiciliaCT – che aspettando l’approvazione della finanziaria sia faccia poi troppo tardi. L’ente ha bisogno adesso degli operai, perché già dalla prossima settimana l’acqua verrà immessa nei canali quindi, senza la normale gestione i rischi di disagi sono enormi. Purtroppo quello che manca è un’interlocuzione con i vertici dell’amministrazione e della regione. Dimino ormai si è dimesso. Tramite la prefettura – conclude – stiamo cercando di avviare un dialogo con l’assessore regionale all’Agricoltura, Ezechia Paolo Reale, speriamo di riuscire ad avere presto un confronto su un tema così urgente”.

“Siamo molto preoccupati – spiega Daniele Vintrici, uno degli operai stagionali – perché negli ultimi anni i problemi sono aumentati incredibilmente, con una conseguente diminuzione delle giornate lavorative. Quest’anno hanno ridotto il contratto ai minimi termini, da 240 giornate lavorative siamo passati a 151. Continuando così non so dove arriveremo”.

Sono servite dieci ore di protesta per ottenere un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura Ezechiele Paolo Reale che avrà luogo il prossimo 5 maggio. Soddisfatti i sindacati.

 

 


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