“A disposizione la nostra delega |D’Alia? Venga con noi nel Pd”

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05 Giugno 2015, 13:05

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PALERMO – “Visto che Gianpiero D’Alia mi dà consigli disinteressati, mi permetto di dargliene uno anch’io. Se si trova così bene con il Partito democratico e vuole dire ad altri come si sta nel Pd, faccia una bella cosa: entri nel Pd, venga con noi e facciamo insieme una bella area popolare cattolico-democratica. Tanto, mi pare che l’Udc, tolto Agrigento, non abbia ottenuto risultati significativi”.

Salvatore Cardinale, fondatore del Pdr, risponde così a quanto dichiarato a Livesicilia da Gianpiero D’Alia. Ma non solo. L’ex ministro commenta le parole del leader centrista e torna anche sul dibattito con il Pd e sulle dichiarazioni di Fausto Raciti. “Di sicuro non mi si può accusare di essere ambiguo. Ambiguo, e D’Alia lo sa bene perché siamo entrambi cattolici, è Nicodemo, che il giorno stava con i sacerdoti e la notte con Cristo. Io parlo con una voce sola, ho avuto un mandato da Roma per allargare al centro l’elettorato del centrosinistra, e in questo progetto stiamo ottenendo risultati importanti”.

Sì, però il Pd ha manifestato una certa insofferenza e il segretario Raciti ha attaccato il Pdr con nomi e cognomi dicendo che qualcuno voleva sostituirsi al Pd e ha perso. “A Raciti dico con la massima tranquillità che quest’ossessione sul fatto che noi poi vogliamo posti in lista alle Politiche va superata. Nell’Italicum ci sono le preferenze, se noi siamo residuali come dicono sicuramente i candidati del Pd non hanno niente da temere”. Ma i Democratici e riformisti entreranno prima o poi nel Pd come ha fatto Articolo 4? “Lo faranno se e quando Roma riterrà maturi i tempi”.

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Insomma, c’è tanto da discutere dentro la maggioranza dopo queste amministrative. E Cardinale non si tira indietro: “Credo che sia urgente un confronto con la maggioranza e con il presidente della Regione, perché anch’io ho molto chiaro il rischio di consegnare la Sicilia ai grillini. Dobbiamo mettere al primo posto i siciliani e le loro esigenze con l’attività di governo. E non possiamo dare l’impressione di farne una questione di cutra. Anzi, lo dico subito con chiarezza: il nostro gruppo mette a disposizione la sua delega, se qualcuno ritiene che questo sia il problema”. Ci sarà di che discutere dopo i ballottaggi.

 

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05 Giugno 2015, 13:05

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