“Abbandonarono rifiuti in strada” | Processo infinito: reato prescritto

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05 Dicembre 2019, 05:37

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PALERMO – I reati sono del 2012. La richiesta di rinvio a giudizio è del 2014. Un anno dopo, nel 2015, i due imputati finiscono sotto processo. Un processo che è durato ventuno udienze e che ora, sette anni dopo i fatti, si chiude con la prescrizione per i due imputati.

C’è qualcosa che non funziona. La Giustizia è un malato grave, ormai da anni, e probabilmente non sarà la riforma della prescrizione a guarirlo perché non è il solo problema da affrontare.

Il caso di Palermo diventa emblematico. Michele Catanzaro e Santiago William Fernandes furono sorpresi, così annotavano i carabinieri, mentre abbandonavano per strada due vecchie casse acustiche, un bidone di plastica, una tanica circolare, una specchiera, una cornice in legno con ornamenti raffiguranti frutta. Il materiale era stato trasportato a bordo di un autocarro.

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Il reato contestato violava un decreto legge entrato in vigore nel 2008, quando si capì che servivano misure straordinarie “per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania”.

Dalla Campania al resto di Italia, fino in Sicilia, a Palermo, dove le discariche continuano a formarsi. La gente scarica in strada di tutto. Il processo che si chiude con un nulla di fatto, non solo mette la giustizia di fronte alle inefficienze, ma neppure serve da deterrente per coloro che sfregiano ogni giorno la città.

 

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05 Dicembre 2019, 05:37

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