09 Settembre 2018, 17:10
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PALERMO – C’è la donna che uscendo dalla Cattedrale auspica un intervento “in favore dell’integrazione dei migranti”, c’è il giovane liceale che mostra tutta la sua simpatia verso il ‘Papa-social’ che “ha avvicinato i giovani alla Chiesa” e c’è il mendicante che spera in un messaggio in favore di “chi non ha un tetto sotto a cui vivere”. E’ il variopinto mondo della Palermo che attende l’arrivo di Papa Francesco fissato per sabato, con un carico interiore di speranza e aspettative verso i temi che il Santo Padre potrebbe affrontare nel corso della sua visita nel capoluogo: i luoghi del beato Pino Puglisi, la Cattedrale, il Foro Italico e piazza Politeama le tappe della giornata palermitana di Bergoglio. che lo vedrà incontrare i fedeli al Foro Italico e in piazza Politeama.
“Penso che nella sua omelia ribadirà il dovere di accogliere e integrare i migranti”, afferma una fedele all’uscita da uno deu luoghi centrali della fede in chiave palermitana, la Cattedrale. A pochi metri il liceo classico Vittorio Emanuele II, dove Paolo, studente del primo anno, ammette: “Sono ateo ma Papa Francesco lo ascolto, è simpatico”.”Parla il nostro stesso linguaggio, è un genio dei social. Ed io lo seguo su Facebook, in questo modo mi sono riavvicinata alla Chiesa”, risponde Anna Di Stefano. Una studentessa di Architettura, Chiara Cerrito: “Credo che il Papa dovrebbe parlare dei giovani senza lavoro, senza futuro, esprimere vicinanza con parole amorevoli”. E ancora le frasi di un mendicante seduto sui gradini di Santa Caterina: “Parli di noi, di chi non ha un tetto e non ha cibo. Io ho solo una coperta e questo sacchetto, dove tengo le mie cose”.
Una turista napoletana in visita a Palermo, Viviana De Rosa, torna sul tema dell’accoglienza: “C’è da proteggere migliaia di uomini, donne e soprattutto bambini. Spero che il Pontefice in un clima politico quanto mai ostile e complesso crei un ponte di parole tra la Chiesa, lo Stato e i migranti”. “Il Papa è ascoltato più o meno da tutti. Quello che avviene nei nostri mari è una strage, bisogna parlarne”, cosi un ragazzo palermitano, Davide Calabrese.
Lo scenario di un Mediterraneo sempre più in emorragia aperta è un tema, infatti, che Bergoglio nel corso della sua missione eucaristica affronta come un problema che coinvolge l’intera comunità di fedeli. Papa Francesco in visita a Dublino in occasione dell’incontro mondiale delle famiglie, ha affermato: “Forse la sfida che più provoca le nostre coscienze in questi tempi è la massiccia crisi migratoria, che non è destinata a scomparire e la cui soluzione esige saggezza, ampiezza di vedute e una preoccupazione umanitaria che vada ben al di là di decisioni politiche a breve termine”. Ascoltando la gente il sentimento popolare è pressoché il medesimo: speranza per un futuro migliore per i giovani e vicinanza ai migranti. Non mancano i gridi di povertà e l’attenzione per la Sicilia, sentimenti che verranno idealmente fuori dal palco del Foro Italico, un palcoscenico a pochi metri da quel mare che troppe volte ha contenuto lacrime e sangue.
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09 Settembre 2018, 17:10