Acireale, sfida tra ex Dc | I big per un seggio al Senato

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11 Febbraio 2018, 06:04

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CATANIA – La corsa a Palazzo Madama nel collegio uninominale di Acireale è un po’ un amarcord in salsa democristiana. Centrodestra e centrosinistra si confrontano schierando due big con un passato in comune tra le fila della Dc: il leghista Angelo Attaguile e il piddino Giovanni Burtone. Doroteo uno, demitiano l’altro: su fronti contrapposti già allora quando il figlio del Ministro Gioacchino Attaguile ricopriva il ruolo di segretario giovanile dello scudo crociato e Burtone, delfino di Rino Nicolosi, battagliava in consiglio comunale a Militello sotto il vessillo del Bianco Fiore.  Il grammichelese Attaguile, dopo il collasso della Dc ha militato in varie formazioni centriste per approdare nel 2005 nel Mpa. Cinque anni fa è stato eletto alla Camera in quota autonomista tra le fila del Pdl. Appena un anno dopo è scoccata l’intesa con i salviniani, così Attaguile è diventato l’alfiere del leghismo in terra siciliana stringendo sempre di più con il segretario nazionale Matteo Salvini. Proprio la presenza di Salvini, come capolista della Lega nel listino proporzionale del Senato in Sicilia Orientale, potrebbe fare da traino per politico grammichelese in corsa all’uninominale. Il sindaco di Militello, Giovanni Burtone, al netto del suo lungo cursus honorum (deputato e assessore regionale con la Dc, europarlamentare con il Partito Popolare, quattro legislature alla Camera tra le fila della Margherita e del Pd), è invece scampato per l’ennesima volta alla mannaia della rottamazione, strappando l’agognata deroga in zona Cesarini.

La sua corsa però si annuncia tutta in salita, come per la maggior parte dei candidati dem nei collegi uninominali. Il medico di Militello si è gettato nella mischia organizzando nei giorni scorsi un convegno su Don Luigi Sturzo, al quale è politicamente “devoto”, portando a Caltagirone il segretario Matteo Renzi e l’ex popolare Pier Luigi Castagnetti, uomo politico al quale è legatissimo da diversi anni. Di acqua sotto i ponti ne è passata e oggi i due sono politici navigati intenzionati a staccare un ticket per il Senato duellando nel collegio uninominale che comprende le Aci e parte del calatino. La partita sarà estremamente combattuta e potrebbe riservare una sorpresa ormai messa nel conto: gli occhi dei commentatori sono, infatti, puntati sulla pentastellata Tiziana Drago, presidente del forum delle famiglie numerose. Sondaggi alla mano, sarebbe lei la vera spina nel fianco del centrodestra intenzionato a totalizzare l’en plein.

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Anche il derby a sinistra tra Potere al Popolo e Liberi e Uguali è da tenere d’occhio. In campo ci sono il rifondarolo Salvo Scuderi e il civatiano Leo Micali. Il primo ha militato nel Pci e dopo la svolta della Bolognina ha aderito a Rifondazione ricoprendo ruoli dirigenziali a livello provinciale e regionale. L’impiegato comunale di Aci Sant’Antonio è stato consigliere provinciale dal 1994 al 2003 e attualmente è rappresentante sindacale della Slai Cobas. La formazione capitanata da Piero Grasso, invece, schiera l’architetto quarantottenne Leo Micali, portavoce catanese di Possibile. In passato Micali è stato iscritto al Pds e ai Ds, ma non ha mai aderito al Pd considerato come mera “sommatoria di apparati”: oggi nonostante le polemiche sulle candidature calate dall’alto il civatiano scende in campo perché crede nella bontà del percorso unitario a sinistra dei dem.

 

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11 Febbraio 2018, 06:04

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