Acque reflue, Sicilia terra di ritardi | L’Ue ora chiede il conto

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09 Dicembre 2016, 10:45

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PALERMO – L’Italia è in difetto nella gestione delle acque reflue urbane e la Commissione europea, attraverso la Corte di giustizia, ha imposto al Paese una sanzione “forfettaria” di più di 62 milioni di euro. Una multa che si sapeva sarebbe arrivata da anni e che adesso subiremo. E a pagare il conto più salato sarà la Sicilia, perché proprio nella regione si trovano i due terzi degli agglomerati in ritardo (51 su 80), da Palermo a Catania. Con pesanti ricadute, tra l’altro, sulla salute umana e l’ambiente. La Commissione europea, in sintesi,  non può più accettare che le acque reflue in questi agglomerati vengano scaricate direttamente a mare.

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La Sicilia, proprio per le sue inadempienze, è da sempre nel mirino della Commissione europea e del governo nazionale e per questo è stata anche commissariata. Secondo l’assessore Vania Contrafatto, l’apparato “sta lavorando a pieno regime per recuperare il tempo perduto”, bandendo in media una gara a settimana. “Sapevamo che sarebbero arrivate le sanzioni, ma occorre lavorare senza indugiare sulla ricerca delle responsabilità, compito che spetta ad altri”, ha concluso.

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09 Dicembre 2016, 10:45

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