CATANIA – Condizioni di lavoro instabili, contratti a termine reiterati, part-time involontario e stipendi non adeguati all’intensità delle attività. È questo il quadro allarmante denunciato dalla Filt-Cgil di Catania e dalla Filt-Cgil Sicilia in riferimento al personale delle aziende di handling (circa 150 dipendenti) e della SAC Service (circa 300 dipendenti) operanti presso l’aeroporto “Fontanarossa” di Catania.
In una nota congiunta, i segretari generali Edoardo Pagliaro e Alessandro Grasso, insieme al dirigente Salvo Blanco, parlano di “una situazione critica”, evidenziando come la precarietà lavorativa non solo comprometta la qualità della vita dei lavoratori, ma influenzi negativamente anche l’efficienza e la sicurezza dei servizi aeroportuali.
Richiesta di tavolo permanente
Il sindacato lancia un appello per l’istituzione immediata di un tavolo permanente che coinvolga SAC (Società Aeroporto Catania), SAC Service, le aziende del comparto dell’handling e dell’indotto, nonché le rappresentanze sindacali. L’obiettivo è affrontare in modo strutturale il problema del precariato.
Tra le priorità indicate dalla Filt-Cgil figurano l’applicazione integrale dei contratti collettivi nazionali di lavoro, una drastica riduzione del lavoro precario e l’implementazione di politiche attive finalizzate alla stabilizzazione occupazionale.
“L’aeroporto di Catania è una delle principali porte d’accesso al Sud Italia – dichiarano Grasso, Pagliaro e Blanco – non può reggersi su un sistema di lavoro povero e precario”.
La mobilitazione
Nel frattempo, in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno 2025, la Filt-Cgil Sicilia ha annunciato due giornate di mobilitazione. La prima si terrà il 14 maggio (dalle 9 alle 13) direttamente presso lo scalo aeroportuale di Catania, mentre la seconda è prevista per il 23 maggio, con presìdi e banchetti informativi allestiti nelle principali città e nei nodi cruciali della mobilità regionale.
L’obiettivo di queste iniziative è sensibilizzare la cittadinanza sull’urgenza di votare “Sì” ai referendum, strumenti ritenuti fondamentali per contrastare la piaga della precarietà nel mondo del lavoro.