Agenas, ecco la mappa della sanità siciliana: i dati e le foto

Agenas, ecco la mappa della sanità siciliana: i dati e le foto

Il dossier sulle reti Tempo dipendenti mostra i due volti dell'isola

PALERMO – Ci sono criticità gravi, ma anche dati positivi, che pongono, in alcuni casi, la Sicilia tra le migliori regioni del Sud. L’analisi di Agenas sulle reti tempo dipendenti mostra i due volti della Sicilia nella sanità. Si tratta dei dati relativi al 2023, una fase post Covid che però porta i segni di un sistema che ha carenze mai affrontate, ma anche possibili punti di svolta.

Dai decessi dopo gli infarti, alla mortalità per ictus. Passando dall’anomalo ingresso di codici verdi in pronto soccorso, centinaia di migliaia di utenti che poi “spariscono”. Sono i pazienti fantasma, che intasano le strutture di emergenza e poi si dileguano. Prudente l’assessore alla sanità Daniela Faraoni.

Faraoni: “Ci sono sfide importanti che affronteremo”

“Al di là di alcuni dati positivi – spiega Faraoni a LiveSicilia – ce ne sono altri da attenzionare, per esempio le persone che vanno in pronto soccorso e poi si disperdono. Il nostro sistema si deve evolvere, anche nelle abitudini”.

“Sono dati relativi al 2023 – taglia corto l’assessora – li assumo come elementi che potranno darmi la conoscenza della sussistenza di criticità o condizioni da portare, ad esempio per le esperienze maturate, nelle altre province”.

Governance della programmazione delle reti

Semaforo verde per la Sicilia, che conquista uno 0,88, nettamente al di sopra di Sardegna, Molise, Basilicata, Piemonte, Calabria, Abruzzo e altre regioni. La Regione Siciliana appare tra quelle con “migliore organizzazione di rete”.

Ma le note dolenti arrivano nella rete cardiologica, in quella degli ictus, nelle mortalità dopo 30 giorni e, come anticipato, negli accessi ai pronto soccorso.

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