20 Marzo 2016, 14:02
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AGRIGENTO – L’Akragas vince il derby siciliano con un 3-2 al termine di una partita sofferta, nervosa e mai come quest’anno sentita da entrambe le squadre. Un’Akragas cinica stende il Catania sfruttando le pochissime possibilità, giocando stoicamente in dieci per 55 minuti a causa dell’espulsione di Dyulgerov. Straordinaria cornice di pubblico all’Esseneto con circa 4mila tifosi a sostenere la squadra agrigentina. Il tifo però si accende dopo cinque minuti di protesta, a causa dell’assenza dei tifosi del Catania, per motivi di ordine pubblico.
La partita si mette subito in discesa per l’Akragas che dopo soli dieci minuti si trova in vantaggio per un rigore assegnato dall’arbitro Viotti: Di Piazza viene steso in area da Pelagatti (ammonito), Madonia dal dischetto spiazza Liverani con un rasoterra a fil di palo. Il gol risveglia il Catania che arriva più volte nelle parti di Maurantonio, ancora presente al posto di Vono: il portiere dell’Akragas è attento nelle uscite e su un tiro da fuori degli etnei indirizzato all’incrocio dei pali. Le partita si scalda al minuto 33 quando Dyulgerov, già ammonito, commette fallo a centrocampo e vien espulso. I minuti successivi sono di nervosismo in campo: ammoniti Di Piazza (fallo di reazione) e Madonia (proteste). Il Catania continua a giocare palla al piede, mentre l’Akragas si difende ordinatamente, soffrendo l’assenza dell’uomo in mezzo al campo come Dyulgerov. Proprio nel momento migliore degli etnei è l’Akragas a raddoppiare: Di Piazza lotta con i difensori a centrocampo, la palla finisce a Di Grazia che smarca un difensore e tutto solo di fronte a Liverani non sbaglia, insaccando a lato.
Rigoli vuole difendere il doppio vantaggio e inserisce forze fresche in campo: Mauri per Vicente e Candiano per Di Grazia. Il Catania è perennemente in area biancazzurra e al 54′ protesta per un rigore prima assegnato dall’arbitro, ma annullato su decisione del guardalinee che non ha ravvisato alcun fallo. I pericoli etnei arrivano anche da calci piazzati: al 62’ Bombagi impegna Maurantonio su punizione. L’Akragas si difende ordinatamente con tutti i suoi giocatori mentre il solo Di Piazza è al di là del centrocampo a lottare su ogni pallone. Gli etnei, oggi in mimetica, provano in tutti i modi di dimezzare lo svantaggio: Al 70’ Calil tira a botta sicura ma Marino salva sulla linea; qualche minuto più tardi Falcone spedisce alto il pallone con un tiro da fuori. L’Akragas è però cinica e sfrutta alla grande la prima occasione del secondo tempo: Madonia lancia in area, Salandria al volo coglie il palo ma Di Piazza è rapace e insacca in rete. 3-0 e partita in tasca per i biancazzurri. A dieci minuti il Catania potrebbe riaprirla ma Muscat si immola per due volte salvando la porta a portiere battuto si tiri di Calil e Lupoli. Il gol rossazzurro arriva al 37’ con Lupoli che in area insacca da pochi metri. Pochi minuti dopo però la speranza di rimonta etnea si spegne a causa dell’espulsione di Bombagi per una gomitata su Mauri. Nel recupero, dopo un erroraccio di Calil sotto porta, è Nunzella a segnare il 3-2 che infiamma il finale.
Al triplice fischio esplodono i tifosi accorsi all’Esseneto per un derby giocato con il cuore dagli agrigentini, pur con l’uomo in meno che ha condizionato un secondo tempo giocato nell’area agrigentina. La sofferenza finale rende ancora più dolce per i tifosi agrigentini una vittoria che corona una stagione e vale quasi la salvezza.
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20 Marzo 2016, 14:02