Akragas: tensioni e acquisti flop |Crisi di un Gigante in ginocchio

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01 Dicembre 2015, 15:00

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AGRIGENTO – Ripartire è la parola d’ordine in casa Akragas, dopo lo stop casalingo contro il Lecce che ha acceso la contestazione dei tifosi agrigentini. “Ognuno ha le proprie colpe e le proprie responsabilità – ha detto Legrottaglie in sala stampa, visibilmente in disappunto con le critiche a lui dirette – io mi assumo le mie responsabilità, così come devono fare lo stesso anche dirigenza e giocatori.” Sono due i problemi maggiori in questa Akragas che ben aveva cominciato smarrendosi sul più bello e rischiando adesso di essere risucchiata in zona playout: la creazione del gioco e l’attacco.

A centrocampo, dove comunque pesa non poco l’assenza di Vicente negli ultimi incontri, manca chi costruisce il gioco. Manca Almiron, quell’Almiron arrivato come la ciliegina sulla torta nel mercato estivo e sgonfiatosi immediatamente partita dopo partita, a causa di infortuni che lo hanno condizionato. Gli agrigentini non hanno ancora visto quel giocatore che ha fatto le fortune a Catania e nella Juventus, hanno visto un giocatore a fine carriera in una stagione certamente negativa a causa di una forma lontana dalla condizione migliore.

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Altro problema è l’attacco. Madonia è un fantasma, ed è stato il più bersagliato dai tifosi: “Siamo molto delusi da lui – ha detto il presidente Silvio Alessi a fine partita – non ci aspettavamo un rendimento del genere da un giocatore che aveva fatto bene le scorse stagioni”. Spento, in difficoltà e pure sfortunato: è il Madonia che si trova in biancazzurro, con Di Piazza non è mai scattata la scintilla e se lui doveva essere il bomber della squadra, l’Akragas soffre adesso la sua assenza. La difesa ha offerto prestazioni positive, ma se manca il centrocampo e l’attacco alla fine subisce i gol: i numeri sono impietosi, soprattutto quelli casalinghi dove l’Akragas, 5 gol fatti e 12 subiti, 11 dei quali all’Esseneto dove è stata segnata una sola rete, contro il Lecce da Beppe Savanarola.

Ripartire aspettando gennaio e il mercato invernale, come detto dallo stesso Legrottaglie, quando arriveranno quattro o cinque nuovi giocatori, uno o due per reparto. Intanto i tifosi invocano i “Giganti” dello scorso anno, con Giavarini che ha chiarito una volta per tutto cosa è successo la scorsa estate: “Ho preso una società che rischiava di fallire e dove tutti, temendo appunto il fallimento, si erano accasati in altre squadre. Tutti tranne Savanarola che è rimasto ad Agrigento”. I problemi dell’Akragas hanno anche altre radici, come le strutture: “Ad Agrigento mancano le strutture dove allenarsi – ha affermato il tecnico – il sintetico vecchio di Fontanelle ci è costato due crociati e altri infortuni, anche per questo siamo andati a Catania ad allenarci”.

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01 Dicembre 2015, 15:00

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