Al via il mandato di Enrico I: urgenze e margini di manovra risicatissimi VIDEO

Al via il mandato di Enrico I: urgenze e margini di manovra risicatissimi VIDEO

Le sfide che attendono Trantino con tre punti su tutti che vanno immediatamente aggrediti.
LA SFIDA AMMINISTRATIVA
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CATANIA. “C’è molto da fare qua” si lascia andare la guida che accompagna un gruppo di turisti olandesi in piazza Duomo. Un invito, più che un monito, indirizzato al neo sindaco Enrico Trantino, che da lì a poco avrebbe indossato in modo ufficiale la fascia tricolore a Palazzo degli elefanti, che si era mischiato assieme al drappello di visitatori.
Un approccio empatico quello di Trantino: non una forzatura bensì la voglia di mettersi pienamente in gioco. “Scusateci per le cose che non vanno ma lavoreremo per sistemarle” è stato il senso della risposta che il primo cittadino ha esternato in perfetto inglese.

Ma da questa mattina si comincia a fare sul serio. E non c’è un solo istante da perdere per via dei tanti nervi scoperti di un territorio (Trantino è sindaco del capoluogo etneo ma anche della Città metropolitana), che ha urgente necessità di risposte.
I margini di manovra, va detto, sono risicatissimi: il chè rende la partita un esercizio permanente di Politica con la p maiuscola. 

Tre punti su tutti vanno immediatamente aggrediti.

1) Dissesto e Personale 

L’imperativo d’obbligo è riuscire entro il 31 dicembre ad evitare lo spettro del dissesto o sarà impossibile programmare e assumere personale.
Ad oggi la macchina comunale conta 1750 dipendenti a fronte di una pianta organica che ne prevede circa 3800. Sono appena 3 i dirigenti interni e 9 quelli esterni a fronte di una pianta organica che ne profila 40.
Evitare il default finanziario permetterebbe di poter assumere nuovamente personale.

2) Rifiuti

La questione principale sul fronte dei rifiuti è legata al servizio di raccolta.
Nelle intenzioni di Trantino c’è un confronto con le aziende dei tre lotti che dividono la città. Occorre far fare uno scatto in avanti alle percentuali di differenziata. Al momento il Iotto Centro è al 31%, il lotto Nord al 55%, il lotto Sud al 42%. Per una media che sfiora il 40%. La tendenza sarebbe pure positiva, se si pensa da dove partì il predecessore Pogliese che trovò una percentuale ferma al palo del 7%: ma, come detto, oggi va necessariamente fatto di più. Molto di più.

Lo stesso Trantino sarebbe portato ad agire su due fronti: quello della repressione, certo ma anche sulla possibile modifica di alcuni meccanismi legati alla raccolta (carrellati e orari). 
Le telecamere installate per far fronte agli sporcaccioni sono all’incirca un centinaio: ce ne vogliono di più e tante sono state vandalizzate.
A Catania il sistema di raccolta è tarato per all’incirca un bacino di 300 mila utenti ma il vero handicap è che ad usufruire del servizio sono almeno il doppio delle persone. 

3) Sicurezza

“Al ministro Piantedosi chiederemo risposte adeguate sul fronte della sicurezza, sia sul profilo delle dotazioni organiche, sia su quello dei mezzi”. E’ quanto ha spiegato a più riprese Enrico Trantino che ha ribadito l’arrivo a Catania venerdì 9 giugno del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che presiederà il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
Dalla periferia al centro storico, la questione sicurezza diventa priorità.

Il mandato di Enrico I è ufficialmente cominciato.


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