Alcamo, “disastro ambientale” VD | L’inchiesta della Procura di Trapani

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31 Luglio 2017, 18:13

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ALCAMO (TRAPANI) – Tenere gli infissi di casa chiusi, limitare gli spostamenti, non praticare attività sportiva all’aperto, evitare il consumo di prodotti ortofrutticoli di produzione propria o comunque raccolti nel territorio dopo lo svilupparsi dell’incendio. Sono solo alcune delle indicazione che il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, ha messo nero su bianco in un’ordinanza emanata d’urgenza questa mattina e diffusa anche attraverso la sua pagina di Facebook. “La situazione dell’incendio è sotto continuo monitoraggio – ha scritto. – Devo ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando da ore, in particolare i vigili del fuoco che sono ancora sul posto per domare le fiamme. Grazie di cuore”.

L’incendio divampato ieri pomeriggio nel centro di stoccaggio rifiuti di Alcamo, seppur ormai sotto controllo, non è ancora domato: restano attivi alcuni focolai. La zona rimarrà presidiata per tutta la notte dai vigili del fuoco. Intanto, la Procura di Trapani ha avviato un’indagine sul rogo, per cercare di stabilire le cause. “L’Arpa non ha ancora fornito i dati, ma dalle analisi dell’aria effettuati dai vigili del fuoco, con le loro strumentazioni, la qualità dell’aria rientra nei parametri di sicurezza”, dice il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi. Il problema, come sottolinea lo stesso sindaco, è quello di “stabilire la quantità di diossina che si è depositata nel suolo e quella che si depositerà con le piogge”.

 

(Video pubblico su Facebook di Girolamo Culmone)

“Spero che di disastro ambientale non si tratti. Stiamo seguendo passo passo l’evoluzione delle situazione ad Alcamo, nelle prossime ore avrò un quadro più preciso anche per individuare quali rimedi attuare tempestivamente per quanto riguarda le mie competenze”, ha detto l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi. “Da ieri Prefettura, Arpa, protezione civile e Comune sono attivi per circoscrivere questo disastro – ha detto – che ci ha preoccupati e ci preoccupa”.

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L’incendio, di cui al momento non si conosce la causa, si è sviluppato nel centro di stoccaggio dell’imprenditore Vincenzo D’Angelo. Da cosa è stato causato l’incendio? I sistemi di sicurezza dell’azienda hanno funzionato o sono stati sopraffatti dall’incredibile disastro? Che tipologia di rifiuti nello specifico stanno bruciando?”, si chiede il sindaco grillino della città in una nota. “Cercheremo di avere tutte le risposte a tutela dei cittadini e del territorio – continua – di sollecitare i risultati del monitoraggio di tutte le matrici ambientali e di garantire un monitoraggio nel periodo successivo”.

La procura di Trapani ha aperto un fascicolo al momento a carico di ignoti, con l’accusa di disastro ambientale.

Aggiornamento 1 agosto

In soli tre mesi sono quattro le strutture destinate alla raccolta differenziata andate distrutte da incendi. E due chiuse improvvisamente. Una circostanza su cui alla Regione ora si vuol vedere chiaro. Ne scrive oggi il Giornale di Sicilia. “Temiamo che dietro gli ultimi fatti possano esserci interessi della criminalità per far scoppiare l’emergenza”, dice l’assessore regionale Vania Contrafatto oggi citata dal Giornale di Sicilia. I precedenti si sono avuti a Grammichele, Baucina, Messina, dice Salvo Cocina, capo dell’ufficio della differenziata della Regione.

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31 Luglio 2017, 18:13

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