Amianto, rifiuti, fiamme: dall'Etna al mare si scarica senza ritegno

Amianto, rifiuti, roghi: dall’Etna al mare si scarica senza ritegno

Controlli e video-sorveglianza quasi del tutto inesistenti. Le segnalazioni delle Guardie Eps.
UN DISASTRO AMBIENTALE
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CATANIA – Due bancali di vasche d’amianto gettati sul ciglio della strada provinciale che porta al Cimitero inglese. Chi le ha buttate lì ha avuto pure l’imperizia di spaccarle per poterle accatastare meglio, respirando le particelle nocive di fluoroedenite che si sprigionano. Ha, infine, incelofanato tutto lasciandolo come se fosse un complemento urbano d’arredo. Non è la prima volta. E non è destinata a rimanere l’ultima.

C’è una vasta area della città e della provincia che pare non conoscere tregua sul fronte delle discariche a cielo aperto e della devastazione ambientale dei territori. Una escalation che moltiplica aguzzini dei rifiuti e vittime. Queste ultime inconsapevoli del disastro ecologico che genera la sommatoria di deturpazioni di questa portata. Nel merito della questione, la segnalazione è stata effettuata dalle Guardie giurate ittico-venatorie Eps nel corso di uno dei consueti controlli del territorio.

Un pattugliamento che, solo in questa settimana, ha portato ad evidenziare fatti analoghi. Lungo un’altra arteria viaria ricettacolo di immondizia per centinaia e centinaia di metri, come quella che costeggia l’area del Mercato agro-alimentare di contrada Junghetto, è stato dato alle fiamme dell’altro materiale plastico e nocivo. Il procedimento è semplice e collaudato: si scarica nel tardo pomeriggio/sera e poi si dà tutto a fuoco. Il modo migliore per evitare che la coltre di fumo denso e nero possa essere visibile a distanza. Nel frattempo, brucia tutto e ci si sbarazza di tutto: anche delle tossine nell’aria e del liquame che finisce nel torrente sottostante.

Nemmeno ventiquattr’ore dopo, ad essere beccato in flagranza dalle Guardie Eps è stato il conducente di un mezzo pesante che aveva appena scaricato un materiale di risulta proprio all’interno del Parco dell’Etna.

Dalla montagna al mare, sul fronte della tutela ambientale sembra tutto essere senza controllo. E in assenza di adeguata video-sorveglianza e di interventi mirati, la musica stonata pare non voler cambiare affatto spartito.


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