25 Agosto 2020, 21:21
2 min di lettura
“Dall’elezione di Anthony Barbagallo a segretario regionale, il Pd è finalmente tornato in campo. L’impegno per queste Amministrative deve servire a preparare l’alternativa per la guida della Regione”. Così il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, incontrando i giornalisti a Pedara durante il mini-tour elettorale in vista delle Amministrative di ottobre. “Mentre Musumeci parla di hotspot – spiega – noi ci prepariamo a intercettare una mole di risorse senza precedenti nella storia d’Italia e che arrivano dalla Commissione europea”.
“Dovremmo discutere di progetti, di sviluppo e di lavoro – aggiunge Provenzano – Questo è quello che stiamo facendo come governo nazionale. Nel decreto agosto abbiamo approvato una misura, per certi versi, storica. La fiscalità di vantaggio renderà più semplice e conveniente investire al Sud”. Mentre parla, il segretario provinciale del Pd, Angelo Villari, e la presidente dell’assemblea del partito, Ersilia Saverino, lo accompagnano tra gli affreschi della basilica dedicata a santa Caterina d’Alessandria, uno dei gioielli artistici della cittadina ai piedi dell’Etna. “L’emergenza non è l’invasione – insiste il ministro – non abbiamo bisogno di Salvini minori. L’emergenza della Sicilia è semmai l’emigrazione dei nostri giovani. Lavoriamo invece di fare polemiche”.
Fa gli onori di casa il segretario regionale del Pd, Antony Barbagallo. Che di Pedara è stato due volte sindaco. Intanto c’è da pensare alla prossima chiamata elettorale ai piedi del Vulcano. “Il Partito democratico si presenta con le carte in regola – dice – Difendiamo i nostri sindaci: Graziano Calanna a Bronte, Alfio Cosentino a Milo, Enzo Santonocito a San Pietro Clarenza e di Nino Bellia a San Giovanni la Punta. Siamo convinti che attorno a un partito che lavora sempre più sui territori e si radica, possiamo costruire un progetto per le Regionali”.
A Pedara il Pd è compatto sul nome di Alfio Cristaudo, che guiderà una coalizione con dentro esponenti provenienti anche dal centrodestra. “Nel 1997, questa comunità si è data e abituata a una gestione virtuosa – racconta Barbagallo – Il tutto è partito da una progettualità civica con dentro esperienze politiche fortemente radicate nel territorio. Il progetto di Pippo Pappalardo fu bruscamente interrotto dalla sua prematura dipartita, ma continua nell’attuale alleanza guidata da Cristaudo”.
Si tratta di un passaggio di testimone ideale. In mezzo c’è la parentesi segnata dall’elezione, cinque anni fa, di Antonio Fallica. Una volta barbagalliano, il primo cittadino uscente troverà a sfidarlo gli amici di una volta. “Cristaudo – spiega ancora Barbagallo – raccoglie un’eredità consistente, importante, non soltanto in termini di opere pubbliche, ma di visibilità. Oggi occorre dare risposte sulla qualità dei servizi, che ultimamente è calata. Abbiamo però una comunità straordinaria e sono convinto che Alfio vincerà questa battaglia e sarà un sindaco all’altezza della situazione”.
Il diretto interessato guarda alla campagna elettorale in corso e alla compilazione della lista. “Stiamo lavorando agli ultimi dettagli – dice Cristaudo – Stiamo cercando di dare la giusta rappresentanza a uomini, donne e soprattutto giovani. Quello che a noi preme è il rilancio di questa comunità”.
Pubblicato il
25 Agosto 2020, 21:21