Amt, fumata nera con la Cisal |A rischio il futuro dei dipendenti

di

16 Maggio 2016, 14:09

3 min di lettura

CATANIA – Fumata nera. L’ennesima. Non sono soddisfatti i rappresentanti della Faisa Cisal dopo la riunione di stamani con i vertici dell’Amt, richiesta per comprendere il futuro prossimo dell’azienda e, in particolare, dei lavoratori, sempre più vicine a diventare le “vittime sacrificali” dell’attuale situazione che vede la società di trasporto pubblico in gravissime condizioni finanziarie.

A non andare giù all’organizzazione sindacale, che ha chiesto un tavolo di trattative separato, l’ordine di servizio 38 che, recependo il Contratto di lavoro collettivo, sarebbe stato però interpretato dai vertici dell’Azienda metropolitana di trasporto, in modo che la Cisal definisce “sbagliata”. “Perché mette a rischio diritti acquisiti da decenni – spiega Aldo Moschella – come quello alla cura parentale o al recupero in caso di donazione del sangue, sui quali non si può derogare”. Pare che l’azienda non corrisponda lo straordinario – obbligatorio dati i chilometri da percorrere – ma che da questo scali i permessi. “Su questo non abbiamo intenzione di abbassare la guardia” – continua Moschella che spiega come, per capire come l’Amt riuscirà a uscire dalla grave crisi, bisognerà ancora attendere. “Ci aggiorneranno – conclude – per prospettarci i Piani A e B di cui si è parlato nelle scorse settimane”. Ciò non modifica i programmi che vedono, per venerdì, l’astensione dal lavoro di personale viaggiante e di officina per 8 ore.

Intanto, sulla questione dei dipendenti, per i quali è stato paventato il contratto di solidarietà, interviene la Fast – Confsal che scrive una lettera al presidente Lungaro nella quale il segretario regionale, Giovanni Lo Schiavo, evidenzia alcune incongruenze. Come, ad esempio, il fatto che per attivare questo genere di “ammortizzatori”, debba essere dichiarato l’esubero di personale, ma soprattutto le recenti assunzioni per le quali chiede spiegazioni.

Articoli Correlati

“Illustre Presidente – scrive il sindacato – per voci diffuse e divulgate, risulta alla scrivente che nell’ultima riunione svoltasi fra la S.V. e le altre sigle sindacali, si è parlato di eventuali soluzioni alla grave crisi di liquidità della Società. Fra le varie ed eventuali ipotesi prospettate al tavolo, pare Lei avesse detto ai Suoi autorevoli interlocutori di voler far ricorso al c.d. Contratto di Solidarietà, stante l’esubero di personale venutosi a determinare a causa della crisi aziendale. E pensare che a Novembre del 2014, malgrado già nel 2012, fosse avvenuto il taglio dei chilometri 20%, più un altro del 16%, operato dalla Regione, e la conseguente riduzione dei fondi, l’AMT/S.p.A., comunque, opportunamente e coraggiosamente iniziava ad assumere gli Autisti che avrebbero dovuto fare parte di un progetto complessivo e di rilancio della Partecipata”.

Assunzioni avviate, scrive ancora Lo Schiavo, per abbattere lo straordinario e potenziare il trasporto pubblico. “Ora, a distanza di quasi 18 mesi da quel fatidico momento, l’AMT  rende noto l’esubero di 150 unità e quindi, l’intendimento di fare ricorso anche al contratto di solidarietà. A questo punto della situazione – conclude il sindacalista – le chiediamo: quali fatti nuovi sarebbero intervenuti dal momento delle prime assunzioni degli Autisti ad oggi, tali da far credere a Lei e al Direttore Generale che si potrebbe parlare di esuberi e quindi far ricorso agli ammortizzatori sociali?”.

 

Pubblicato il

16 Maggio 2016, 14:09

Condividi sui social