Amt, verso lo sciopero di 24 ore |”Basta gioco delle 3 carte”

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20 Giugno 2016, 18:53

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CATANIA – Non bastano le rassicurazioni dell’assessore regionale alle infrastrutture. Non sono sufficienti le affermazioni di Giovanni Pistorio sugli impegni per salvare e rimettere in carreggiata l’Amt. Né le parole del presidente dell’Azienda metropolitana trasporti, Carlo Lungaro che, intervistato a margine della Giunta straordinaria di stamani a Palazzo degli Elefanti, ha commentato: “È più di un impegno. Per noi rappresenta moltissimo. Dopo tre anni di peregrinare – spiega – siamo riusciti a trovare una soluzione per un contenzioso innescato nel 2012”. Questi fondi – 8 milioni – saranno messi in bilancio e daranno un po’ di respiro all’azienda, in cattivissime acque a livello finanziario. “Il personale può tirare un sospiro di sollievo – assicura ancora Lungaro. Ma, proprio il personale, ha deciso di non abbassare la guardia.

Troppe le storture e le incertezza con cui i dipendenti – e i sindati autonomi – hanno avuto a che fare in quest’ultimo periodo. Per questo confermano la volontà di astenersi dal lavoro per 24 ore, il prossimo 5 luglio. Lo sciopero lo hanno indetto i due sindacati autonomi (Faisa/Cisal e Fast/Confsal), significativamente rappresentativi in Azienda e in particolar modo fra la categoria degli Autisti.

“L’AMT/SPA è un’Azienda condannata a una stentata sopravvivenza che non ha imparato a pensare da SPA” – spiegano Aldo Moschella della Faisa e Giovanni Lo Schiavo della Fast. “La montagna di debiti accumulati da anni e anni di sprechi, consulenze e costi ingiustificati, dove tutto è passato inosservato agli occhi di chi invece avrebbe dovuto sorvegliare con oculatezza e scrupolo, ha fatto sì che l’Amt si venisse a trovare in una condizione di prefallimento con tutte le conseguenze che ora ne possono derivare”.

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In assenza di immediate risposte concrete sul futuro dell’azienda, soprattutto da parte del Comune, è l’accusa dei sindacati, “abbiamo seri motivi per ritenere che la Partecipata, sarà condannata a una stentata sopravvivenza e questo non possiamo permetterlo a tutela degli interessi dei lavoratori, a salvaguardia dei livelli occupazionali e per difendere un adeguato ed efficiente servizio essenziale, dal quale, la città di Catania e i suoi cittadini, non possono privarsene”.

Un allarme non certo nuovo: da mesi la situazione è sotto gli occhi di tutti: lunghe attese, tagli alle corse, mezzi fermi in officina, ritardo nei pagamenti. Ma che rischia di peggiorare con il doppio taglio dei chilometri da parte della Regione. “Un’azione insostenibile – continuano Moschella e Lo Schiavo – del tutto illegittima ed arbitraria, effettuata dal Governo Regionale nel 2012, il mancato trasferimento dei crediti vantati dalla Società nei confronti del Comune e della Regione: fattori questi, che hanno influito pesantemente sulla Regolarità e la Sicurezza dell’esercizio. Malgrado tutto questo, nessuna concreta risposta è pervenuta ai lavoratori da parte del Socio unico (il Comune di Catania n.d.r.) in termini di programmazione a medio e lungo termine, tramite un piano industriale attendibile e sostenibile finalizzato a rilanciare la Società, come del resto, non vi è traccia alcuna in merito ad un serio piano di rientro con i creditori. Fino a oggi – concludono – abbiamo assistito al “gioco delle tre” carte fra Comune e Regione, alla “pantomima” che si è svolta all’interno del Consiglio comunale. In concomitanza dello sciopero, svolgeremo anche una grande manifestazione, con tempi e modalità che saranno successivamente comunicati, per far sentire la voce di protesta dei lavoratori e dei cittadini che hanno a cuore la “ salvezza dell’AMT di Catania”.

 

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20 Giugno 2016, 18:53

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