Ancora deposizioni per le difese |Il Pm: “Modifiche al Prg illogiche”

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10 Maggio 2013, 17:16

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San Gregorio (CT): il Centro Intrattenimenti e la sua viabilità interna sotto sequestro ai piedi del Monte Catira.

Catania- Cinque nuove deposizioni sono il nuovo atto dell’istruttoria dibattimentale nel processo a carico di Salvatore Puglisi Cosentino, amministratore unico di “Sofocle S.r.l” sotto accusa per lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio nella realizzazione del “Centro Intrattenimenti” di San Gregorio. Accanto a lui sono alla sbarra il progettista e direttore dei lavori Santo Catalano, il dirigente del Servizio edilizia privata del Comune Salvatore Buscemi e Francesco Impellizzeri, dirigente del Servizio Viabilità della Provincia Regionale.

E’ stato il giorno di due politici del Comune di San Gregorio, l’ex assessore all’Urbanistica Agatino Reitano e il primo cittadino fino al 2008, Domenico Balsamo. I legali li hanno chiamati a chiarire l’iter amministrativo per l’approvazione del piano di lottizzazione in ambito chiuso contestato dai Pm Alessandra Chiavegatti e Angelo Busacca. Nuovi rilievi tecnici sono venuti dal controesame di un consulente di Alessandro Bianchi per la redazione del Prg, Salvatore Mondello. Per rispondere all’accusa di aver edificato a meno di 75 metri dal bosco di Monte Catira, i legali di Puglisi Cosentino hanno chiamato a relazionare il redattore dello studio agricolo forestale, Salvatore Pantò, e il prof. Giuseppe Asciuto, ordinario di estimo rurale presso l’Università di Palermo.

Agatino Reitano ha presieduto la commissione Edilizia che nel 2005 ha proceduto all’istruttoria di progetto per la realizzazione del “Centro Intrattenimenti”. “L’intervento in art. 15- ha detto l’ex assessore- era l’unico possibile, poiché mancavano i presupposti per l’applicazione dell’art. 14”. Il riferimento è alla legge regionale del 1978, la cui corretta applicazione è al centro delle ipotesi della pubblica accusa. Secondo il Pm Alessandra Chiavegatti, l’art. 37 delle norme attuative del Prg non avrebbe fatto esplicito riferimento all’adozione di interventi in ambito chiuso. Per i magistrati, perciò, la percentuale di superficie edificabile sarebbe stata artificiosamente sovrastimata, a causa del mancato scomputo dalla “Superficie territoriale” della viabilità interna e delle zone destinate a parcheggi e a verde pubblico. “La lottizzazione Sofocle- ha spiegato Reitano- è stata trattata in modo analogo a quella dell’adiacente terreno di proprietà della Virco Spa di Virlinzi”. “L’area Virco- ha ribattuto il Pm in controesame- ricadeva in zona D2, quella Sofocle in G1”.

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Sulle zone territoriali omogenee del Prg la pubblica accusa è ancora alla ricerca degli atti. Al Comune di San Gregorio è stato anche richiesto un documento, quello che cambia la configurazione del piano per le terre ai piedi del monte Catira da “zone F1 e SPu” a zona “G1”. Praticamente, il passaggio di destinazione da aree per attrezzature collettive ad aree da adibire a “attrezzature private per la ricreazione, lo spettacolo e le attività culturali”. Fino ad oggi il documento non si trova, ma ormai i tempi sono stretti. Il Tribunale ha fissato al 17 maggio il termine per le nuove acquisizioni agli atti del processo. Salvatore Mondello, consulente del prof. Alessandro Bianchi per la redazione del Prg, ha spiegato: “Il Piano entra in vigore nel 1996 e noi abbiamo cercato di dare attuazione alle zone territoriali omogenee in F1 ed SPu”. Ma poi arrivò il parere negativo del Consiglio Regionale Urbanistica: “Risale al 1997, da lì il Comune fu obbligato a ridefinire le zone”.

“Per le terre ai piedi della collina di San Gregorio- ha aggiunto Mondello- Bianchi immaginava una zona filtro, con campi da tennis e bar”. Il progetto del “Centro Intrattenimenti”, secondo il consulente, era del tutto conforme al Prg: “I parametri erano rispettati- ha spiegato- 10 metri di altezza per strutture come palestre e cinema sono del tutto nella norma”. Nessuna dichiarazione di rilievo, invece, è venuta dall’ex sindaco di San Gregorio, Domenico Balsamo: “Ho sempre delegato- ha detto- tutte le faccende urbanistiche a uomini di mia fiducia, non avendo alcuna competenza tecnica in merito”. Sulla reale consistenza boschiva degli arbusti della collina di San Gregorio, hanno invece deposto Salvatore Pantò e il Prof. Asciuto. Entrambi hanno negato che la costruzione del “centro Intrattenimenti” potesse essere avvenuta a meno di 70 metri da un’area boschiva: “Quello di Monte Catira non è un bosco- ha spiegato Asciuto- Semmai è una pseudomacchia, perché le piante non hanno una proiezione che possa incidere in termini boschivi, e ricadono in un’area inferiore ai 10 mila metri quadri”.

 

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10 Maggio 2013, 17:16

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