Ancora una luce accesa

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25 Dicembre 2010, 00:11

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L’importante è accendere la luce, basta una candela, nascosta in un cassetto. L’importante è cominciare a sperare stasera e non smetterla più. Ci arriviamo con le ossa rotte o con le ossa sane. Ognuno ci arriva col fiato congelato dal freddo nel suo presepe. C’è chi riesce a scarpinare fino alla capanna del Bambinello. Altri si fermano all’albero con le palle colorate. Alcuni somigliano allo “Spaventato”, a quel tale che nel presepe alzava le braccia al cielo di cartapesta con un’espressione di terrore. Ovunque ci sono palme finte. La neve non ci gela l’anima. E’ solo borotalco.

L’importante è accendere una candela e tenerla in mano, dritta, contro il vento. Verranno giorni con la voglia di posarla. Ci saranno ore con il mal di schiena per la marcia. E desidereremo il cammello dei Re Magi per riposare un po’. E perderemo compagni di viaggio preziosi. Solo i più buoni sapranno che sono rimasti lì accanto a noi, proprio dove credevamo di averli lasciati. Ma questo è il momento di aprire il cuore al sorriso, è l’attimo per essere contenti di esserci. Qui, tra le montagne di cartapesta, camminando, in cerca di una stella cometa.

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Cari lettori, Buon Natale

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25 Dicembre 2010, 00:11

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