Antimafia, fari sulla massoneria | Luce su legami con boss e burocrati

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01 Agosto 2019, 16:39

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L’Antimafia dell’Ars alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva si occuperà di massoneria. Lo ha annunciato il presidente Claudio Fava oggi in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni con i membri della commissione Nicola D’Agostino e Margherita La Rocca. “Credo che sia necessario che a settembre questa commissione cominci un lavoro per capire che tipo di interferenza si è determinata nel corso degli anni sull’attività amministrativa nel connubio tra mafia, massoneria e burocrazia – ha detto Fava -. Questo è emerso ancora di più dall’audizione che abbiamo fatto con il dirigente Tuccio D’Urso. Nell’inchiesta di Palermo si parla di un burocrate, Lutri, ‘a disposizione’. Non credo sia l’unico visto che questa indagine svela che sono molti ambiti coinvolti”. Il riferimento è all’operazione dei carabinieri di Agrigento che ha portato ieri a sette arresti.

“La prima domanda è capire quanto l’obbedienza massonica abbia interferito e continui a interferire sulla macchina regionale – dice Fava -. “Chi minchia ci ferma adesso a noi?” è una frase che ci ricorda la “terza guerra mondiale” che voleva fare Montante alle Attività produttive. Vogliamo capire anche quanto sia stata reticente l’istituzione regionale”. Ovviamente, ricorda Fava, “la commissione Antimafia non è una procura parallela, ci interessano le responsabilità politiche non quelle penali, come è accaduto per la vicenda Montante. La nostra stella polare non è il comportamento penalmente rilevante”, dice Fava che parla di “collaborazione straordinaria con la procura della Repubblica”.

“L’ingegnere D’Urso – riferisce il presidente dell’Antimafia a proposito dell’audizione con il vertice amministrativo dell’Energia – ci ha riferito che nessuno ha mai chiesto al dottor Lutri se questa cerimoniosa ascesa ai vertici della massoneria, di cui si era data notizia sulla stampa, abbia potuto interferire con la sua attività amministrativa, sapendo anche che i settori i cui operava erano particolarmente sensibili. L’ingegnere D’Urso ci ha permesso di acquisire un carteggio, lui ha ritenuto di chiedere a tutti i funzionari o dirigenti di partecipare se erano iscritti a una loggia massonica, considerando che è difficile contemperare diversi livelli di obbedienza. Nessuno dei dirigenti dei servizi III e IV (quelli in cui lavoravano i funzionari arrestati settimane fa e il dottor Lutri) ha risposto, ci dice D’Urso – prosegue Fava -. Stupisce il silenzio complessivo, non tanto di questa dozzina di dirigenti che non rispondono. C’è un preoccupato silenzio e le risposte che ha ricevuto l’ingegnere D’Urso sono state o risposte che hanno rinviato ad altri livelli la necessità di offrire un parere oppure come nel caso della dirigente del Personale si risposto che era inopportuna questa azione”.

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In effetti lo stesso Fava ricorda che il regolamento della Regione stabilisce che è lasciata al regionale la valutazione sul dover comunicare o meno la sua adesione a una loggia. “Credo che quella legge che abbiamo votato che prevede il dovere di aderire a una loggia massonica vada estesa a tutti i regionali e certamente a quelli che hanno il grado di dirigenti”.

La commissione vuole approfondire anche i rapporti tra massoneria e cosche mafiose. “È storia antica che continua”, commenta Fava. Ed è “estremamente preoccupante”.

Fava ha anche dedicato un inciso al quadro che emerge sulle energie rinnovabili e alle zone d’ombra legate alle autorizzazioni, in particolare all’aspetto relativo ad “aziende civetta” che compaiono nella prima fase per poi vendere ad altri. “Tutto questo è contro la legge e credo che a settembre dovremo occuparcene”, ha detto Fava. Alla ripresa la commissione presenterà anche una relazione sulla vicenda Antoci e sentirà il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sulla sua denuncia per la quale dietro gli incendi a Bellolampo e l’emergenza rifiuti ci sia un disegno criminale organizzato.

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01 Agosto 2019, 16:39

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