Apcoa, pioggia di multe in vista | La protesta dei consumatori

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05 Giugno 2013, 14:30

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PALERMO – Una raffica di decreti ingiuntivi da centinaia, e in qualche caso migliaia, di euro potrebbe colpire molto presto gli automobilisti palermitani incappati nelle multe dell’Apcoa Parking Italia Spa. Tra una settimana, infatti, il giudice di pace di Mantova si esprimerà su un primo decreto ingiuntivo che a marzo la società che gestisce alcune zone di sosta a Palermo (in particolare il parcheggio interrato di piazza Vittorio Emanuele Orlando, al Tribunale) ha fatto notificare a un automobilista del capoluogo per un importo di circa mille euro. Per un secondo decreto da 3.200 euro ai danni di un altro automobilista l’udienza è fissata tra un mese.

La società mantovana gestisce 2701 posti auto delimitati dalle ormai famigerate “strisce blu” sulla base di una delibera della Giunta Cammarata del 21 ottobre 2003 che ratificava una convenzione tra il Comune e la società Gecopre di Cagliari, che stava costruendo con la finanza di progetto il parcheggio del Tribunale. Inizialmente la convenzione assegnava alla Gecopre 865 stalli di superficie, tutti nella zona P20. Ma un’altra delibera di giunta del novembre 2005 modificava la convenzione assegnandone, appunto, 2701 nelle zone P20, P4, P19 e P2 (dal Tribunale al porto), dei quali 861 gratuiti per chi ha il pass. E a sua volta la Gecopre, la cui convenzione ha validità per novant’anni, affidava la gestione degli stalli all’Apcoa.

Già questo è un primo punto contestato dall’avvocato Gaia Matteini, che per conto di Federconsumatori Sicilia ha presentato al giudice di Mantova opposizione ai decreti ingiuntivi. “Secondo i commi 132 e 133 dell’articolo 17, legge 127/97 – spiega la Matteini –, dal primo gennaio 2000 le funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta sono conferite nominalmente a dipendenti comunali o delle società di gestione dei parcheggi con provvedimento del sindaco. Non sappiamo se nel caso di specie queste nomine esistono, non avendo ricevuta una risposta dal Comune in materia”.

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Secondo la legge sopra citata, inoltre, “la procedura sanzionatoria amministrativa e l’organizzazione del relativo servizio sono di competenza degli uffici o dei comandi a ciò preposti. I gestori possono comunque esercitare tutte le azioni necessarie al recupero delle evasioni tariffarie e dei mancati pagamenti”. Finora però l’Apcoa non si era esposta, presentando negli anni soltanto un decreto ingiuntivo. Sulle contravvenzioni i giudici di pace di Palermo hanno dato spesso ragione agli automobilisti, sostenendo che una società privata non può comminare sanzioni amministrative, mentre per l’azienda si trattava di rapporti civilistici.

Ma le contestazioni dei due automobilisti e di Federconsumatori si allargano all’intera convenzione, “innanzitutto perché il Tar Sicilia ha stabilito che in mancanza del Piano Urbano del Traffico le zone blu non dovrebbero proprio esserci – continua la Matteini –. E poi perché il servizio di gestione del parcheggio non poteva essere affidato in subconcessione ad Apcoa. Lo ha stabilito nel 2005 l’Unità tecnica finanza di progetto del Cipe”.

Ora però l’azienda ha deciso di rivolgersi al tribunale della città lombarda, ritenendolo il foro di competenza perché è lì che si trova la sua sede legale e amministrativa. Per il legale di Federconsumatori invece “la sede naturale del processo è Palermo”. Se i giudici mantovani si dichiareranno competenti e daranno ragione all’Apcoa, per gli automobilisti palermitani quello che si prospetta nei prossimi mesi è un vero e proprio salasso, con l’azienda che sarebbe legittimata a spedire centinaia di decreti ingiuntivi per chiedere il conto di tutti gli arretrati. E per una multa comminata a Palermo, l’utente palermitano dovrebbe fare ricorso a Mantova. O pagare.

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05 Giugno 2013, 14:30

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