Approvate due importanti atti |Voto trasversale per le delibere

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07 Maggio 2016, 16:35

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CATANIA – Una vera e propria “chiamata alle armi”, ieri sera, per l’approvazione del Regolamento sull’impiantistica pubblicitaria. Trentuno i presenti, compresi i membri del gruppo Articolo 4 che, però, si sono astenuti. Tutti gli altri, dei gruppi di maggioranza, ma anche di quelli di opposizione, da Grande Catania a Forza Italia a Progetto Popolare, hanno votato sì all’atto che consente di mettere ordine in un settore più volte definito una giungla.

Superate, per il momento, le tensioni, l’aula ha votato anche la delibera sui Beni culturali, relativa alla convenzione con la Regione per poter valorizzare i siti archeologici non gestiti direttamente dal Comune. Soddisfatto l’assessore al ramo, Giuseppe Girlando. “Con questa approvazione il Comune di Catania si pone all’avanguardia nazionale con un regolamento moderno, innovativo, attento al decoro urbano e che evita la proliferazione degli impianti pubblicitari. Ma la novità più importante – precisa l’assessore – è il definitivo superamento del sistema delle concessioni su richiesta per passare al sistema della gara pubblica per l’aggiudicazione dei siti pubblicitari. In tal modo si eviteranno i guasti del passato e che tramite modalità trasparenti darà impulso a questo importante settore commerciale, oltre ovviamente a consentire al Comune di avvantaggiarsi dei maggiori introiti conseguenti al sistema delle gare ad evidenza pubblica.

Gli uffici comunali si sono impegnati a predisporre in breve tempo i bandi di gara in modo da consentire l’avvio del nuovo sistema a far data dal 1 gennaio 2017. Soddisfatto anche il sindaco Bianco. “Ringrazio i consiglieri che si sono impegnati e hanno votato oggi le due delibere su affissioni e beni culturali. Proprio su questi ultimi voglio sottolineare un clima di grande collaborazione con l’assessore regionali ai Beni culturali Carlo Vermiglio che sarà nei prossimi giorni a Catania e con cui ho parlato oggi proprio delle opportunità che l’atto amministrativo votato porterà. Il consiglio comunale, dunque, ha adottato delibere importanti e dimostra che ben funziona con spirito costruttivo quando ci sono questioni importanti per la città”.

Un risultato che difficilmente sarebbe stato possibile raggiungere senza l’apporto delle opposizioni, i cui esponenti tengono a precisare che, senza il senso di responsabilità di chi fa le cose per la città, nessuno degli atti presentati sarebbe passato. “Ci tengo a ribadire – afferma Sebastiano Anastasi, di Grande Catania – che non siamo la stampella del sindaco né abbiamo alcuna intenzione di entrare in questa guerra di maggioranza. Né – prosegue – votiamo in aula contro o a favore di alcun gruppo consiliare. Abbiamo votato sì per senso di responsabilità che dovrebbe essere maggiore in momenti delicati e carichi di tensione come questo”.

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Anche i membri del gruppo “Progetto Popolare”, che fa riferimento all’eurodeputato Giovanni La Via, evidenziano il senso del dovere che li ha spinti a restare in aula. “Vogliamo anche sottolineare, – ha detto il capogruppo Carmelo Sgroi – che il regolamento è stato votato anche dagli altri gruppi di opposizione, a dimostrazione che quando c’e’ un atto che disciplina le attività economiche e sociali della nostra città, non si fa rifermento all’appartenenza politica”. Il presidente della commissione Tributi Salvatore Tomarchio, che ha lavorato da più di due anni sul nuovo regolamento sottolinea: “il regolamento appena approvato, non solo è uno strumento moderno, ma darà le linee guida, alle aziende. La città non poteva più stare nel caos totale, auspico adesso, a nome della commissione che presiedo, che nel più breve tempo possibile si proceda a stilare i bandi di gara per l’aggiudicazione dei lotti e con tutti gli atti consequenziali”.

Nel corso della seduta è stato approvato anche un ordine del giorno presentato dalla consigliera Mastrandrea – Con Bianco per Catania – sulla valenza culturale della pubblicità. per porre l’attenzione sull’uso della lingua madre nella pubblicità. “Pur di sollecitare l’attenzione del consumatore nei messaggi pubblicitari si storpia e deforma la corretta modalità linguistica – afferma la MAstrandrea.Ciò può compromettere la formazione culturale dei giovanissimi e non solo. Si chiede l”impegno dell’amministrazione a vigilare negli appositi spazi comunali perché venga salvaguardato il nostro prezioso patrimonio linguistico”.

 

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07 Maggio 2016, 16:35

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