09 Agosto 2024, 20:00
3 min di lettura
PALERMO – Arriveranno 800mila metri cubi d’acqua per le campagne agrigentine dove si coltivano le arance Dop di Ribera e la pesca Igp di Bivona. Acqua che servirà anche agli allevatori. Dopo le proteste di sindaci e agricoltori, la Cabina di regia istituita a Palazzo d’Orleans ha dato l’ok alla seconda irrigazione di soccorso per evitare la morte delle piante e danni per svariati milioni di euro.
Il quantitativo d’acqua è di poco superiore alla metà del milione e mezzo di metri cubi richiesti dai 12 sindaci del comprensorio e dagli imprenditori, che avevano messo in atto un sit-in di protesta, ma viene accolto comunque come un segnale di attenzione da parte della Regione.
L’acqua arriverà dagli invasi Castello e Prizzi, con la promessa ulteriore di un approvvigionamento anche dalla traversa Favara di Burgio “fino al suo esaurimento – si legge nell’ordinanza firmata dal commissario per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia Dario Cartabellotta – in vista dei lavori di dragaggio da effettuare nel mese di settembre”.
“È una scelta per sostenere i nostri agricoltori e allevatori in un momento di estrema necessità e per proteggere e preservare le colture di eccellenza della nostra terra, ma anche il benessere economico e sociale delle comunità locali”, afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Il governo è al fianco del settore agricolo e zootecnico e proprio per questo ha già stanziato decine di milioni di euro per limitare i danni della siccità“, aggiunge.
Il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, vede il bicchiere mezzo pieno: “Siamo parzialmente soddisfatti – dice -. Il quantitativo d’acqua non è quello che avevamo richiesto ma è pure sempre meglio di niente. Continueremo a vigilare per controllare i volumi d’acqua esistenti perché siamo convinti che potrebbero esserci ulteriori volumi d’acqua utilizzabili per uso irriguo”.
I tempi sono strettissimi. Servirà una riunione operativa per stabilire un cronoprogramma e l’esatto quantitativo d’acqua da distribuire per dissetare in eguale misura i settemila ettari di terre ridotte ormai allo stremo. L’acqua, nei fatti, dovrebbe arrivare a cavallo di Ferragosto.
“La seconda irrigazione di soccorso concessa in provincia di Agrigento preserverà le colture del territorio e di questo ringraziamo il presidente della Regione, Renato Schifani, che è stato sempre al fianco del settore agricolo e zootecnico, il commissario per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia Dario Cartabellotta, l’assessore all’Energia Roberto Di Mauro e tutta la cabina di regia”. Lo dice Carmelo Pace, capogruppo Dc all’Ars.
“Una soluzione alla quale si è arrivati anche grazie al senso di responsabilità di agricoltori, comitati e sindaci che in questi giorni hanno più volte lanciato l’allarme, senza mai degenerare in manifestazioni a danno della comunità, e al lavoro dei vertici della Democrazia cristiana che da mesi stanno seguendo da vicino la vicenda””, aggiunge.
“Gli 800 mila metri cubi d’acqua, a fronte delle quasi due milioni richiesti, non sono però sufficienti. Pertanto, continueremo a lavorare affinché possano essere trovate ulteriori soluzioni per fornire un maggiore quantitativo che possa definitivamente scongiurare ulteriori perdite per gli agricoltori e gli allevatori”, conclude Pace.
SEGUI TUTTE LE NOTIZIE DI AGRIGENTO E PROVINCIA
Pubblicato il
09 Agosto 2024, 20:00