Politica

Ars, l’azzeramento e le grandi manovre nelle Commissioni

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19 Marzo 2022, 05:22

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PALERMO – L’azzeramento delle Commissioni dà il la alle grandi manovre parlamentari. Sulle macerie della maggioranza di governo si costruiranno inedite alleanze per formare il puzzle perfetto in sede di rimescolamento delle Commissioni. L’obiettivo sussurrato nei corridoi dei palazzi palermitani è di non fare toccare palla ai fedelissimi di Musumeci. 

Come cambierà la geografia dei gruppi nelle Commissioni

Pallottoliere alla mano, il calcolo deve partire dalle novità determinate dalla redistribuzione delle poltrone ai partiti in base a un calcolo matematico legato all’ampiezza dei singoli gruppi. La tabella allegata alla nota partita ieri dall’ufficio di presidenze dell’Ars vergata da Gianfranco Miccichè non lascia adito a dubbi circa la ripartizione dei posti. Il M5S occuperà 20 caselle, Forza Italia 17, la Lega e il Pd 9. ADiventeràBellissima spetteranno 8 posti, 5 a testa a Udc, Attiva Sicilia, Popolari e autonomisti e Misto. Infine 4 scranni ciascuno per Fratelli d’ItaliaeSicilia Futura.Tra le novità destinate a mutare la geografia dei gruppi c’è l’assenza di alcune formazioni politiche da specifiche commissioni: i meloniani restano fuori dalle Commissioni Sanità, Ambiente e Cultura. L’Udc perde uno scranno in commissione Bilancio, Attiva Sicilia scompare dai radar della Commissione Attività produttive. 

la tabella dei posti nelle Commissioni

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La road-map e le nuove alleanze

La road-map che entro mercoledì i gruppi consegnino i nominativi dei deputati da inserire nelle Commissioni che saranno convocate la settimana successiva da Miccichè per le elezioni dei presidenti e degli uffici di commissione.  All’interno di Forza Italia non si placano i malumori e la tensione è alle stelle. La fazione filo Musumeci che si appresta a perdere tre presidenti di Commissione (Pellegrino, Savona e La Rocca Ruvolo) è decisa a non fare sconti dopo l’ultimo oltraggio subito dal coordinatore regionale. I ribelli hanno chiesto al capogruppo Calderone di convocare “urgentemente” il gruppo azzurro e restano in attesa di una risposta. Nel frattempo, il campo larghissimo (che qualcuno preferisce chiamare “maggioranza istituzionale”) formato da malpancisti della maggioranza e membri delle opposizioni lavora dietro le quinte per trovare l’incastro perfetto. L’idea di massima è di estromettere dai ruoli di presidenza i filomusumeciani. E i numeri sembrano esserci tutti. 

I commenti degli attori politici

La mossa di Miccichè che ha gettato ulteriore benzina sul fuoco continua a fare discutere. Durissimo il commento del capogruppo di Db, Alessandro Aricò. “La ricomposizione delle Commissioni dell’Ars è una procedura prevista a metà legislatura. Proprio in tal senso l’avevamo ripetutamente richiesta nel momento in cui era utile farla. Azzerarle ora, a pochi mesi dal voto, è pertanto una decisione che non condividiamo e che rischia di rallentare o peggio ancora pregiudicare l’iter di alcuni provvedimenti molto attesi”, attacca Aricò. “I meccanismi del regolamento parlamentare dovrebbero essere utilizzati per un ancora più incisivo rendimento dei lavori delle Commissioni e non come strumento per regolare equilibri interni ai partiti. Mercoledì si è votato in aula, giustamente, per bloccare le nuove nomine nel semestre bianco e l’indomani si usano le nomine come ritorsione interna ad un partito. Peraltro, in un momento in cui le priorità per i siciliani sono ben altre, cioè le drammatiche conseguenze economiche causate dal Covid-19 e ora pure dal conflitto in Ucraina”, aggiunge. E mentre la maggioranza si frantuma in mille pezzi, le opposizioni gongolano. “Il presidente Musumeci è ormai minoranza in Sicilia e perfino dentro l’assemblea regionale”, commenta ironico il capogruppo del M5S Nuccio Di Paola promotore della proposta di azzeramento che ha ottenuto la benedizione del presidente Miccichè.  

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19 Marzo 2022, 05:22

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