PALERMO – Nella migliore delle ipotesi se ne riparlerà il mese prossimo. Quando, cioè, a luglio approderà in aula la manovra ter. In una seduta dell’Ars di eri che si era fatta tesa, il presidente Gaetano Galvagno ha preferito ritirare il testo dell’emendamento che prevedeva lo stanziamento di poco più di 1 milione e 800 mila euro da destinare al patrocinio economico di eventi destinati, però, a non passare da alcun bando. Risorse impegnate per l’assessorato al Turismo e quello agli Enti locali.
Il testo ritirato
In tal senso, già a gennaio scorso era stata stanziata una iniziale cifra di 4 milioni e 500 mila euro: ma a distanza di appena qualche mese quella somma andava rimpinguata. Del resto, nel corso del voto d’aula, la maggioranza era caduta più volte sotto i colpi del voto segreto. Da lì la decisione di ritirare – almeno per questa tornata – il testo.
Ok a digitalizzazione e norma sul femminicidio
Un emendamento agganciato alla norma sulla cosiddetta “virtualizzazione della Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana”: i cui articoli hanno avuto il via libera da parte dei deputati di Sala d’Ercole. Così come quelli sulle modifiche alla legge sul femminicidio.
Con il voto di ieri si è intervenuti per rendere retroattiva la legge sul femminicidio votata lo scorso anno e che ora consentirà di poter assumere donne vittime di violenza: non solo quelle aggredite successivamente al gennaio del 2024. La norma prevede anche l’assunzione di un figlio della vittima qualora sia stata uccisa.
Stop ai contributi per i Comuni in dissesto
Con 25 voti contrari e appena 24 a favore (1 astenuto), la coalizione di centrodestra è andata sotto invece sulla norma che prevedeva lo stanziamento di “contributi straordinari ai Comuni e ai Liberi Consorzi in dissesto che si avvalgono di dipendenti con contratto part-time”. Anche qui a farla da padrone, è stato il voto segreto che ha scompaginato le apparenti intenzioni bipartisan della vigilia.
Rinviate anche le norme da correggere
In questo clima rovente, nulla da fare per due norme contenute nella prima Finanziaria che su disposizione del Ministero all’Economia, vanno corrette per non subirne l’impugnazione. Anche qui si è preferito rinviare tutto (in questo caso, a settimana prossima) per evitare la tentazione di altre imboscate.
Si torna in aula martedì prossimo.