Legrottaglie: “Sveglia, |fuori la vera identità”

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23 Marzo 2013, 16:42

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<p>Un momento della conferenza stampa</p>

CATANIA – Giovani provenienti da parecchie regioni d’Italia si sono dati appuntamento a Catania, questo weekend, per una full immersion musicale dal sapore rock-cristiano. Sul palco del Palacannizzaro di Acicastello difatti gli Hillsong, band originaria di Sydney appartenente all’Hillsong Church. La chiesa evangelica pentecostale australiana che si occupa anche di musica cristiana contemporanea. Un evento internazionale con l’esibizione, per la prima volta in assoluta in Italia, di Reuben Morgan, leader e autore di noti brani per gli appassionati del genere.

Una due giorni firmata “Missione Paradiso”, il gruppo fondato da Nicola Legrottaglie con l’obiettivo di diffondere messaggi di pace e solidarietà in una società sempre più distratta e assorta. E a fare gli onori di casa è proprio lui: il difensore rossazzurro con una riflessione prima di salutare tutti per raggiungere Torre del Grifo per i consueti allenamenti.

<p>Il palacannizzaro in occasione della presentazione del concerto </p>

“Credo che questo – commenta Legrottaglie – sia un appuntamento importante per cominciare a cambiare la cultura italiana. Per molti secoli il linguaggio delle chiesa è rimasto cristallizzato, invece, oggi dobbiamo modificare i metodi e le forme perché il mondo cambia ma i principi no. È arrivato il tempo in cui noi cristiani dobbiamo mettere da parte le nostre convinzioni e renderci conto che Dio sta lavorando per noi affinché il suo esempio giunga dritto al cuore”.

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E si rivolge soprattutto ai giovani il calciatore nato a Gioia del Colle.

“Perché in Italia – continua – giungono missionari provenienti dall’altra parte del mondo? Perché occorre che qualcuno risvegli le nostre coscienze. L’altro giorno ho ricevuto un messaggio di un ragazzo su Facebook che esclamava: il cristianesimo è povertà. Credo che sia ognuno di noi a scegliere se rimanere povero o meno. In tantissimi passi della Bibbia si fa riferimento al fatto che noi siamo testa e non coda. Ragazzi, parliamoci chiaro, dobbiamo darci una svegliata. Collaboriamo, tiriamo fuori i nostri caratteri e la nostra identità in nome di Dio”.

E a parlare, insomma, è un Nicola Legrottaglie fuori dal Massimino. Dai calci d’angolo e da quel luogo in cui occorre mantenere alta la difesa. Adesso, però, è tempo di tornare a pensare al Catania. Alla nuova sfida contro la Lazio.

 

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23 Marzo 2013, 16:42

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