Articolo 37, Armao:| “I conti non tornano”

di

07 Aprile 2013, 10:11

2 min di lettura

PALERMO – “Il negoziato che abbiamo condotto con lo Stato per le risorse del federalismo, che vale circa 9 miliardi di euro, dopo due anni di lavoro era pronto ad essere definito entro la fine dello scorso anno, ma è stato incredibilmente abbandonato da Crocetta sino a quando l’esito delle elezioni nazionali (evidentemente non corrispondente alle aspettative) non ne ha imposto la riapertura”. Comincia così una nota su Facebook dell’ex assessore all’Economia Gaetano Armao che esprime scetticismo sull’annuncio dell’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto siciliano, comunicato ieri dal presidente della Regione.

Armao allega una documentazione dalla quale emerge che l’attuazione del solo articolo 37 “può offrire gettito per oltre 200 milioni. Da informazioni assunte dopo il Consiglio dei ministri di oggi – dice Armao – la concessione ottenuta dal Governo Crocetta dovrebbe portare al bilancio regionale 2013, al meglio, neanche 50 milioni. C’è qualcosa che non quadra. Aspettiamo di leggere le norme e non i comunicati o peggio ancora i proclami, ma la vicenda ha tutta l’aria di essere una partita di giro del tutto ininfluente sul fabbisogno finanziario per il riequilibrio”.

Armao commenta a Livesicilia anche il “caso Serit”. Parlando delle consulenze d’oro della Serit, in conferenza stampa Rosario Crocetta non ha scoperto molto di nuovo secondo l’ex assessore. Già nel 2010 in effetti il mensile S aveva scritto degli elevati costi per consulenze legali della società che si occupa della riscossione dei tributi in Sicilia. Il caso era finito in una interrogazione del deputato regionale Davide Faraone. Ma non finisce qui. Armao oggi rivendica: “Il rapporto di consulenza milionario è stato interrotto al mio arrivo all’assessorato all’Economia. Ma io ho anche richiesto l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori che prorogarono quella consulenza”. Nell’ottobre 2012 Armao scrisse al ragioniere generale della Regione e ai vertici di Riscossione Sicilia spa, citando un rapporto del revisore legale sulle spese per consulenze legali della società. Nella lettera si chiedeva di “avviare le conseguenti azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori pro tempore”.

Pubblicato il

07 Aprile 2013, 10:11

Condividi sui social