Assistenza ai disabili, nuovo stop| La Provincia: "Non ci sono soldi" - Live Sicilia

Assistenza ai disabili, nuovo stop| La Provincia: “Non ci sono soldi”

Dal primo novembre un migliaio di disabili non potrà più frequentare le scuole superiori. Barranca (Cisal): "E' drammatico".

Angelo Barranca

PALERMO – Assistenza per gli alunni disabili, punto e a capo. La Provincia non ha un euro in cassa e il rischio è che dal primo novembre vengano interrotti i servizi destinati ai ragazzi disabili di tutto il Palermitano: non solo i servizi destinati agli alunni delle scuole superiori (trasporto, assistenza igienico personale e assistenza alla comunicazione), ma anche servizi per i disabili sensoriali (convitto, semiconvitto e attività extrascolastiche integrative). E dire che, a inizio ottobre, tutto sembrava risolto: la Regione aveva assicurato le somme e Palazzo Comitini annunciato la continuità del servizio che negli effetti è ripreso il 6 ottobre. “I pesanti e insostenibili tagli ai trasferimenti statali e regionali effettuati sulle province non permettono di assicurare i servizi con gli standard fino ad ora garantiti”, scrive in una nota inviata alla Regione il commissario Domenico Tucci.

Per novembre e dicembre servirebbero oltre 900mila euro, più di mezzo milione solo per novembre. “Si chiede di intervenire con un contributo straordinario che permetta la copertura dei servizi e si anticipa l’enorme difficoltà di avviare i servizi da gennaio 2015”, conclude Tucci. A questo punto è corsa contro il tempo visto che, in meno di dieci giorni, si dovranno trovare i fondi per non lasciare a casa 400 operatori e un migliaio di disabili. “Sono preoccupato, ad oggi la Regione non ha ancora dato risposte alla Provincia – dice il segretario della Cisal Attività sociali Angelo Barranca – comincio ad avere grossi dubbi che in sette giorni lavorativi arrivi mezzo milione di euro. Il mio timore è che tutte le famiglie sporgano denuncia perché viene impedito il diritto allo studio, inoltre si danneggiano dei ragazzi che staranno a casa fino a Natale. Non hanno avvertito l’esigenza di convocare dei tavoli tecnici per delineare soluzioni”.

“Si tratta di una situazione scandalosa, che lascia sgomenti – commenta Mimma Calabrò della Fisascat Cisl – speriamo si trovi una soluzione in tempo utile”.

 


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