“Il sindaco potrà rivedere| il piano di Stancanelli”

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29 Giugno 2013, 07:00

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CATANIA – Non avrà proprio le mani legate, il sindaco Bianco, per quanto riguarda le assunzioni al Palazzo. A spiegare a LivesiciliaCatania cosa potrà o non potrà fare il neo primo cittadino per quel che riguarda il personale che dovrà supportare l’amministrazione nei prossimi anni, è Valerio Ferlito, dirigente delle Risorse Umane di Palazzo degli Elefanti.

“La precedente amministrazione ha varato due provvedimenti: uno è il Piano pluriennale di rientro, che è un Piano decennale approvato dal Consiglio comunale che, come già detto, prevede circa 140 assunzioni spalmate in dieci anni. Poi, c’è invece il programma triennale del fabbisogno di personale che deve regolare come si distribuiscono nel tempo queste assunzioni. Questo è un atto della Giunta. Atto che, in questo momento, è stato adottato dalla giunta Stancanelli e che, per il primo triennio, non prevede assunzioni. Ciò non toglie, che l’attuale amministrazione lo possa rivedere in base a un diverso disegno di politica assunzionale”.

Non è il sindaco Bianco che potrà operare modifiche al programma triennale relativo alle assunzioni. Ferlito è chiaro: chiunque si trovasse nella posizione del nuovo primo cittadino avrebbe la possibilità di modificare il documento secondo le nuove esigenze. “E’ una questione di piani – continua Ferlito – quelli vigenti sono stati adottati dalla precedente amministrazione. Uno è un po’ più rigido, come detto, perché adottato dal Consiglio comunale, l’altro è meno rigido perché, essendo un piano predisposto dalla Giunta comunale, può essere rivisto dall’organo di governo che è presieduto dal sindaco in carica”.

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Il sindaco Bianco, insomma, potrà effettuare assunzioni all’interno dell’Ente, non appena la sua Giunta predisporrà le modifiche del piano predisposto da Stancanelli. Nell’attesa, comunque, potrà inserire qualche uomo o donna di sua fiducia come staff, per cui sono già predisposti appositi capitoli di bilancio. “Il piano pluriennale è basato sui risparmi delle quiescenze. Cioè, noi siamo intervenuti sul turn over del personale che significa tanti vanno in pensione, si liberano altrettanti posti e si può assumere o meno. Noi abbiamo stabilito di adottare un rapporto da 1 a 10, cioè in dieci anni vanno in quiescenza 1100 persone, ne assumeremo circa 140. Questo naturalmente ha comportato un forte risparmio. Comporterà anche un impoverimento dei ranghi dell’amministrazione ai quali si dovrà far fronte con un’organizzazione più efficiente e è più efficace”.

 

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29 Giugno 2013, 07:00

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