Autonomia, Cgil: "Raccolta firme contro l'adesione di Schifani"

Autonomia, Cgil: “Raccolta firme contro l’adesione di Schifani” FOTO

Uil: "Il provvedimento abbasserà l'asticella dei diritti"
CORTEO A CALTANISSETTA
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PALERMO – Una campagna di raccolta firme per chiedere al presidente della Regione di ritirare la sua adesione al progetto di autonomia differenziata del governo: è la proposta lanciata dal segretario generale della Cgil siciliana, Alfio Mannino, nel suo intervento dal palco della manifestazione regionale contro l’autonomia differenziata, che si è tenuta stamattina a Caltanissetta promossa da Cgil e Uil Sicilia, Anpi, Arci, Ali Autonomie, Legacoop, Uisp.

Lionti: “La riforma sull’autonomia abbasserà l’asticella dei diritti”

“Oggi siamo in piazza per dire no a un provvedimento che abbasserà l’asticella dei diritti, a partire da quelli fondamentali come la salute e l’istruzione. Lo gridiamo da una piazza, Caltanissetta, ultima nella classifica del Sole24 ore per qualità della vita, per spopolamento dovuto alla mancanza di lavoro, per la mancanza di infrastrutture. Diciamo no all’autonomia differenziata da una Regione come la nostra, da sempre a statuto speciale che non ha mai funzionato”. Lo ha affermato la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti, partecipando a Caltanissetta a una manifestazione contro l’autonomia differenziata.

“Da sempre rivendichiamo misure per lo sviluppo e l’occupazione. Investimenti. Chiediamo – ha aggiunto Lionti – gli stessi servizi, le stesse opportunità che hanno le regioni del Nord. L’autonomia differenziata per funzionare bene ha bisogno di risorse che nella legge Calderoli non ci sono. Non basta definire i Lep e i Lea senza che a questi vengano destinate le risorse necessarie. Chiediamo livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme sul territorio nazionale”.

“Investire sul territorio è l’unico strumento che crea sviluppo”

Secondo la segretaria di Uil Sicilia “investire sul territorio è l’unico strumento che crea sviluppo e occupazione per eliminare disparità e arretratezze del Paese”.” La sanità, che già gestisce autonomamente i fondi trasferiti dallo stato – osserva – ne è un esempio inequivocabile. La Sicilia paga 250 milioni l’anno per migrazione sanitaria a fronte della Lombardia che per la stessa voce incassa 1 miliardo l’anno. La Sicilia risulta terzultima tra i sistemi sanitari regionali e questo ha come diretta conseguenza una migrazione sanitaria quantificabile in ben 314 mila ricoveri nelle regioni del nord Italia”.

“Inoltre – ha detto Lionti – non possiamo accettare una scuola cosi’ come predisposta dal governo. E’ un attacco ai diritti, un inaccettabile frammentazione del sistema scolastico che avra’ la sola conseguenza di aumentare le disuguaglianze tra territori, penalizzando il diritto allo studio”.

“Le ricadute di questo provvedimento – ha chiosato Lionti – saranno pesantissime e coinvolgeranno tutti i settori. Non ce lo possiamo permettere. Noi non diciamo del no a prescindere. Noi diciamo no a una politica che penalizza, sempre di più i più deboli e i più poveri. Una politica che continua a spaccare il Paese”.

Mannino: “Se non otterremo risposte, la mobilitazione continuerà”

” E’ una battaglia importante – ha sottolineato il segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – per i diritti fondamentali come quelli alla sanità, all’istruzione, alla mobilità, per il futuro dei nostri giovani. Se non otterremo risposte nei termini di politiche per lo sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorno la mobilitazione continuerà”.

Mannino è tornato anche sull’idea del ministro Calderoli di destinare ai Lep le risorse del Fondo di sviluppo e coesione: “E’ vero che si tratta di residui non spesi – ha detto Mannino – ma non certo per colpa dei siciliani che finirebbero col pagare due volte i costi della inadeguatezza della politica”.

“Lo strapotere delle Regioni depotenzierà le autonomie locali”

Mannino ha parlato di “tante contraddizioni di una misura che renderebbe più forti le regioni forti e più deboli quelle deboli, che non sarebbero in grado di gestire molte competenze”. “Lo strapotere delle Regioni – ha aggiunto – depotenzierà ancora di più inoltre le autonomie locali. I diritti e la loro esigibilità verrebbero frantumati così come l’unitarietà dello Stato. Si potranno curare solo i più abbienti che praticheranno ancora di più la migrazione sanitari portando ulteriori risorse nelle casse degli ospedali di altre regioni. E per quanto riguarda l’istruzione – ha osservato Mannino – l’autonomia potrebbe riguardare la didattica, le graduatorie, i contratti. Si determinerebbe cioè un Paese a più velocità anche in questo importante ambito, cioè un Paese diviso”.

I dati dello Svimez in Sicilia

Secondo i dati dello Svimez in Sicilia i ragazzi stanno in classe 100 ore in meno all’anno rispetto quelli del Nord. Per non parlare dell’abbandono scolastico, la Sicilia è al primo posto per dispersione scolastica a livello nazionale.


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