23 Giugno 2024, 13:57
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PALERMO – Naso rotto ed ematomi al volto e in altre parti del corpo, ma poteva andare molto peggio ad un giovane avvocato e ricercatore universitario di Palermo.
È stato aggredito davanti al Teatro Massimo da una decina di persone. La sua colpa? Avere fermato alcuni ragazzini che stavano danneggiando o rubando un monopattino in via Ruggiero Settimo.
Questi i fatti: sono le 21:30 di sabato 22 giugno, il giovane sta rientrando a casa in compagnia della fidanzata.
Vede alcuni ragazzini armeggiare con un cacciavite ed un altro oggetto simile a un pettine attorno al monopattino. “Cosa state facendo?”, chiede.
La reazione è una sfilza di offese e minacce. A quel punto il giovane spiega che sta filmando la scena. I ragazzi scappano.
Un centinaio di metri più avanti il fattaccio: arrivano in undici, non ci sono soltanto i ragazzini di prima. Ma anche degli adulti che lo colpiscono a pugni in faccia.
Non c’è la pattuglia delle forze dell’ordine che solitamente staziona davanti al teatro. Sono impegnate per il Pride. Ci sono i video delle telecamere di sicurezza, però. “Con un pugno ti ho buttato a terra”, urlo uno del gruppo rivolgendosi al giovane avvocato. Di fatto confessa.
Interviene un altro: “Te la sei presa con un ragazzino”, dice provando a ribaltare i fatti. Il legale mette in chiaro le cose: “Non ho fatto niente, l’ho solo rimproverato perché stava rompendo il monopattino e mi avete aggredito in dieci“.
Gli aggressori vengono via via identificati dalla polizia. Ci sarebbe anche il padre di uno dei componenti del gruppetto che prima stava danneggiando il monopattino. Sono tutti palermitani e di un paese della provincia.
Il ricercatore sta bene, anche se dovrà essere operato al naso. “Sono amareggiato, che tristezza, che rabbia. Non eravamo in chissà quale strada isolata ma in pieno centro, nella vetrina della città. Non era notte, ma prima serata in mezzo a tanta gente. Se fossimo stati in un vicolo chissà come sarebbe andata a finire”.
“Credo che null’altro ci sia da aggiungere. Io ho fatto solo il mio dovere e tutto sommato mi è andata bene. Ringrazio le forze dell’ordine che sono intervenute subito quando sono state chiamate ma sul posto non c’era nessuno”, aggiunge il giovane che non ha esitato a chiamare la polizia.
Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Palermo ha espresso “massima solidarietà al collega barbaramente picchiato dopo aver rimproverato alcuni ragazzi che, in centro città, stavano rubando un monopattino”.
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23 Giugno 2024, 13:57