Padova, bambino annegato in piscina: condannati i genitori

Bambino di 6 anni annegato in piscina, condannati genitori e bagnina

Il dramma si consumò davanti a decine di persone

Quattro mesi di reclusione ai genitori di Christian Menin e alla bagnina. Assoluzione, invece, per la responsabile dell’impianto e per il coordinatore dei bagnini. È la sentenza pronunciata dal tribunale di Padova sulla morte del bambino di sei anni. Il 9 agosto 2021 il piccolo annegò nella piscina Conca verde di San Pietro in Gu.

Alla sbarra erano finite cinque persone con l’accusa di omicidio colposo: la giovane assistente bagnanti Maya Serraglio, 26 anni, il direttore degli addetti alla sorveglianza Diego Poletto, 47 anni, la responsabile della struttura Michela Campana, 45 anni, oltre ai genitori del piccolo, Emanuele Menin e Lisa Toniato, entrambi di Limena.

Bambino annegato in piscina, condanne e assoluzioni

Il giudice ha inflitto alla bagnina quattro mesi di reclusione, pena sospesa e senza menzione, oltre all’obbligo di risarcimento nei confronti della famiglia. Per lei la procura aveva chiesto un anno. Piena assoluzione per Diego Poletto, già destinatario della richiesta di proscioglimento da parte del pubblico ministero. Assolta anche Michela Campana, per la quale l’accusa aveva sollecitato un anno e mezzo di carcere.

Confermate invece le condanne a quattro mesi ciascuno per i genitori, imputati per omessa vigilanza.
Secondo la ricostruzione della procura, Emanuele Menin e Lisa Toniato avrebbero mancato nel dovere di sorveglianza sul figlio. La bagnina non avrebbe prestato l’attenzione necessaria durante il servizio di controllo.

Il dramma davanti a decine di persone

Le accuse alla responsabile dell’impianto — non aver garantito le misure di sicurezza — sono invece cadute in fase dibattimentale. Il dramma si consumò sotto gli occhi di decine di bagnanti. Nessuno notò il bambino mentre annaspava, pochi istanti fatali in cui cercò un appiglio per non essere sommerso dall’acqua, alta oltre un metro.

I tentativi disperati di rianimazione partirono quando il suo corpo galleggiava ormai a faccia in giù, Seguì il trasporto d’urgenza in elicottero all’ospedale di Padova. Inutile la corsa contro il tempo: alle 14.20 i medici dichiararono la morte del piccolo.

L’autopsia confermò il decesso per annegamento. In un primo momento si era ipotizzato che il bambino fosse caduto o fosse stato spinto nella vasca per adulti, ma questa pista venne poi definitivamente esclusa dagli inquirenti.
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