Bando per l’esodo incentivato| Solo 103 le domande confermate

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14 Maggio 2014, 23:47

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PALERMO – Di certo non è andato come sperava l’amministrazione comunale. Si chiuso il bando per l’esodo incentivato voluto da Palazzo delle Aquile e da Italia Lavoro, nell’ambito di un accordo con Inps e ministero del Lavoro, per smaltire l’esercito delle aziende partecipate di piazza Pretoria. Un bando che doveva ingolosire i dipendenti con un bonus di 26mila euro lordi, il tfr e un anno di Aspi fatto su misura per alleggerire la pressione sulla Gesip.

Ma le cose non sono andate, come detto, nel migliore dei modi. Dei 202 posti disponibili, secondo quanto stanziato dal Comune (5,2 milioni), solo 103 domande sono state confermate rispetto alle 153 pre-iscrizioni effettuate on line. Un mezzo flop, insomma, che complica sempre più il futuro della società. Il 30 giugno scade infatti la Cig concessa a fine 2013 e il dubbio è se il governo nazionale la rinnoverà oppure no. Il Comune ovviamente ci spera, anche perché altrimenti sarebbe il caos in città.

Insomma, o contratti part-time nel peggiore dei casi oppure ancora altra Cig che però, a causa delle decurtazioni, arriverebbe a lungo andare a 500 euro al mese. “Troppo poco – ha attaccato oggi a Sala delle Lapidi il consigliere Mimmo Russo – l’amministrazione agisca subito. Di Gesip se ne parla poco, è un danno ai lavoratori. A giugno saranno 18 i mesi di Cig: non potranno essere ancora utilizzati con la 468. Insomma, non andranno più a lavorare”. Il sindaco Orlando ha risposto chiedendo al consiglio comunale di destinare delle somme nelle future manovre, per rimpinguare la cifra ma si riproporrebbe il veto posto dall’Inps già in passato. Ma il Comune sta valutando anche un’altra ipotesi, e cioè quella di prorogare la scadenza del bando di due o tre settimane nella speranza che le procedure avviate di licenziamento convincano qualcun altro a presentare istanza.

“Chi ha presentato istanza di esodo incentivato – dice Orlando a Livesicilia – ha compreso che per la Gesip, come per ogni altra azienda partecipata del Comune, si è ormai da tempo a una svolta: procedure di garanzia vera e legale dei diritti dei lavoratori e dei servizi per i cittadini, percorso alternativo rispetto a quanti si ostinano a pensare che aggregandosi con proteste e mettendo in ginocchio la città possano ottenere percorsi diversi da quelli previsti dalla legislazione vigente”.

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LE REAZIONI

“Le 103 – dicono Gioacchino Tortorici e Giuseppe Milazzo dell’Ugl – sono solo per spiegare le modalità della fuoriuscita. Percio’ non saranno 103 a volere l’esodo incentivato ma di meno. Non può più pagare solo la Gesip, il sindaco ha affamato le nostre famiglie e ci sta facendo pure togliere le case dalle banche perché non possiamo più pagare il mutuo”.

 

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14 Maggio 2014, 23:47

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