Cronaca

Bayesian, la testimonianza: “Cutfield ha dato l’ordine di svegliare tutti”

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31 Agosto 2024, 12:19

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PALERMO – È stata sentita per oltre due ore dalla Capitaneria di Porto che indaga sul naufragio del Bayesian, il veliero colato a picco il 19 agosto davanti alle coste palermitane, Rosalia Orlando, titolare di un cantiere che la notte del naufragio, per cui sono finiti sotto inchiesta in tre, ha assistito alla tragedia costata la vita a 7 persone, tra cui il magnate inglese Mike Lynch.

Naufragio, la testimone

La donna, in una intervista al Corriere della Sera, aveva raccontato di aver visto la barca oscillare durante la tempesta, strattonata dall’ancora che arava, sul fondo e la vela sbattere. Una testimonianza giudicata importante dagli inquirenti, che l’hanno convocata per approfondire le sue parole. Gli investigatori vogliono accertare se la vela non era stata ammainata perfettamente aggravando l’instabilità della nave.

La Orlando ha anche detto di aver fatto notare alla Guardia Costiera l’errata scelta del luogo per gettare l’ancora. Alla imprenditrice sarebbe stato risposto che si trattava di una decisione dell’equipaggio.

Per il naufragio, che sembra sempre più frutto di una lunga serie di errori umani, sono indagati il capitano neozelandese James Cutfield, il marinaio in turno in plancia e l’ufficiale di macchina. Tutti hanno lasciato l’Italia. Oggi infine verranno eseguite, su disposizione della procura di Termini Imerese, le prime due autopsie sui corpi delle vittime.

“Cutfield ha dato ordine di svegliare tutti”

Ho svegliato il comandante quando il vento era a 20 nodi. Lui ha dato ordine di svegliare tutti gli altri. Io poi ho messo via i cuscini e le piante, chiuso le vetrate del salotto a prua e alcuni boccaporti”. È il racconto agli investigatori, secondo quanto apprende l’Ansa, di Matthew Griffiths, il marinaio che la notte della bufera era di guardia in plancia del Bayesian.

E ancora: “La nave si è inclinata e siamo stati sbalzati in acqua. Poi siamo riusciti a risalire e abbiamo cercato di salvare quelli che potevamo”, avrebbe riferito.

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La barca era inclinata – è il racconto del marinaio – e camminavamo sulle pareti. Abbiamo messo in salvo chi potevamo, anche Cutfield ha salvato la bambina piccola e sua mamma”.

Griffiths è difeso dagli avvocati Mario Scopesi e Corrado Bregante, che assistono anche l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, ed era stato già sentito come persona informata dei fatti. Il marinaio non avrebbe parlato dei portelloni, che non erano di sua competenza.

Le possibili consulenze tecniche

Le difese dell’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e di Matthew Griffiths potrebbe chiedere consulenze tecniche per capire le cause del naufragio del 19 agosto. Si tratterebbe di una consulenza ingegneristica e di una di tipo meteorologico.

La prima servirà ad accertare lo stato della nave e capire se vi fosse un guasto di cui nessuno era a conoscenza. La seconda punterà a valutare se si sia trattato di evento improvviso e violento o se fosse prevedibile. 

Secondo quanto appreso dall’Ansa, sul veliero non ci sarebbe una scatola nera ma i vari apparati tecnici potrebbero avere traccia sul server a cui sono collegati. Le eventuali consulenze, però, potranno iniziare solo una volta recuperato il relitto dal fondale di Porticello.

Quella notte c’era un forte temporale nella zona ma, secondo quanto raccolto dai legali degli indagati, non ci sarebbero stati né avvisi meteo di burrasca né allarmi particolari. Lo stesso pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano aveva parlato di “un evento repentino e improvviso” e spiegato che il veliero era stato “investito da un downburst”.

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31 Agosto 2024, 12:19

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