Beni confiscati a Trapani| I sindacati: “Sono abbandonati”

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25 Settembre 2019, 13:33

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TRAPANI – Lavoratori che attendono da anni il pagamento degli stipendi e immobili abbandonati e depredati con ripercussioni sull’economia del territorio e sull’occupazione. E’ una vertenza che si trascina da quasi dieci anni quella della Fillea Cgil di Trapani nei confronti della Siciliana inerti e bituminosi Srl e delle imprese ad essa collegate e confiscate in via definitiva dallo Stato a Tommaso “Masino” Coppola, arrestato nel 2005 e condannato per mafia per aver pilotato appalti per conto del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Oggi quindici lavoratori dell’impresa del settore lapideo, per lo più famiglie monoreddito, attendono da 18 a 24 mesi di stipendi arretrati oltre al Tfr così come i cinque lavoratori della struttura alberghiera Torre Xiare e i tre della Valderice Costruzioni. Chiusa nel 2013 dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, la Siciliana inerti e bituminosi è stata dichiarata fallita dal tribunale nel 2014. La Fillea Cgil denuncia, inoltre, “l’abbandono dei beni confiscati che in tutto, oltre allo stabilimento della Siciliana inerti e bituminosi, comprendono a Valderice la struttura alberghiera Torre Xiara e quattro villette lasciate incomplete”. Impianti elettrici depredati, mezzi meccanici abbandonati e sommersi dall’erba, infissi scardinati e strutture che si vanno deteriorando: sono le fotografie che mostrano lo stato di devastazione in cui versano l’ex cava della Siciliana inerti e bitumisnosi, in contrada Noce a Custonaci, e gli immobili. “I beni – dice il segretario Palmeri – sono stati abbandonati all’incuria del tempo e sono stati depredati di tutto. E’ indispensabile che l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati trovi una soluzione, che potrebbe essere individuata nella loro vendita, per saldare stipendi e Tfr ai lavoratori e pagare i fornitori”.

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(ANSA).

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25 Settembre 2019, 13:33

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