24 Luglio 2023, 15:24
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PALERMO – “Da quando è stata istituita l’agenzia si è avviato un percorso che vede la Sicilia fornitrice di materia prima per l’agenzia. La Sicilia è anche quella che fa registrare la maggiore quota in percentuale di destinazioni con il 40% del patrimonio nazionale. Quest’intesa è importantissima dal momento che i problemi che si sono sempre registrati in questo settore sono quelli di far incontrare la domanda con l’offerta. Molto spesso il sistema territoriale ha avuto difficoltà nel sapere quale potesse essere l’iniziativa da mettere in campo attingendo ai beni sequestrati e confiscati all’organizzazione criminale e di avere non soltanto il sostegno finanziario che è comunque importante, ma è anche quello di raccordo del sistema territoriale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della firma del protocollo in prefettura a Palermo con la Regione Siciliana sui beni confiscati alla mafia
“Sottoscriveremo 7 intese per 7 assegnazioni per concedere i beni ad associazioni del terzo settore – ha aggiunto il ministro – E’ stato pubblicato il bando nazionale per assegnare 260 beni. Oggi consegneremo anche la Villa ad Aspra per realizzare un progetto per i bimbi svantaggiati. In questo progetto saranno impegnati le fiamme oro, il gruppo sportivo della polizia di Stato. L’altra iniziativa è la consegna dell’istituto Piazza al Comune di Palermo che è uno dei più grandi plessi scolastici d’Italia”.
“La mafia si colpisce al cuore con il sequestro dei patrimoni. Ed è un principio non negoziabile quello di restituire alla comunità i beni confiscati, affinché i cittadini trovino un ristoro ai danni subiti dalla criminalità organizzata”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che oggi, alla Prefettura di Palermo, ha siglato con l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, rappresentata dal prefetto Bruno Corda, un accordo istituzionale, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del prefetto del capoluogo siciliano Maria Teresa Cucinotta.
Firmato anche un protocollo d’intesa tra il ministro Piantedosi, il presidente Schifani e il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli per la valorizzazione di Villa Napoli nel comune del Palermitano, confiscata alla mafia, attraverso la realizzazione di un centro estivo per bambini tra i 6 e gli 11 anni che si trovano in condizione di fragilità e di svantaggio socio-culturale e ambientale. Il progetto, denominato “Orizzonti liberi” era già stato apprezzato dalla giunta regionale che ha stanziato 231 mila euro per i lavori di riqualificazione.
Sottoscritte anche sette convenzioni per l’assegnazione diretta di beni confiscati in Sicilia agli enti del Terzo settore risultati vincitori di una procedura pubblica per progetti da realizzare in ambito sociale.
“Questo protocollo che sottoscriveremo con il presidente Schifani nasce a marzo di quest’anno e servirà a creare un rapporto ancora più stretto tra l’Agenzia dei beni confiscati e la Regione siciliana, che detiene più di un terzo dell’intero patrimonio immobiliare che noi gestiamo. Avere uno stretto rapporto di collaborazione è importante. Inoltre la Regione si impegna con la propria disponibilità finanziaria e con i fondi comunitari e nazionali nella ristrutturazione e valorizzazione dei beni anche delle forze di polizia e del Corpo forestale regionale creando presidi nel territorio”.
Lo ha detto a Palermo Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, il quale ha spiegato che “la Sicilia ha ricevuto molti beni, oltre 1.700, da settembre a questa parte. Alcuni di questi molti significativi, come i 122 destinati a enti del territorio della provincia di Trapani provenienti dai possedimenti di Matteo Messina Denaro”.
“Altro aspetto fondamentale è quello delle demolizioni che verranno finanziate anch’esse, parzialmente, dalla Regione. L’obiettivo è la multifunzionalità. Da parte nostra – ha aggiunto Corda – c’è la possibilità di accedere alla banca dati che è l’unica completa che esiste sui beni confiscati destinati in gestione, in modo che si possa contribuire alla geolocalizzazione dei beni medesimi e quindi nell’indicazione a coloro i quali saranno i destinatari, in particolare gli enti locali in cui ricadono i beni medesimi”.
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24 Luglio 2023, 15:24
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