Benzina, arriva la proroga per lo sconto: esteso fino al 21 agosto - Live Sicilia

Benzina, arriva la proroga per lo sconto: esteso fino al 21 agosto

Il taglio sarà di 30 centesimi al litro
ITALIA
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Arriva una mini-proroga di 20 giorni per lo sconto sui carburanti. La decisione arriva dal governo che, con il decreto interministeriale, ha esteso fino al 21 agosto il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. Una decisione attesa, vista l’imminente scadenza del taglio attualmente in vigore, ma che delude i consumatori per la durata limitata della proroga.

Intanto però i prezzi alla pompa proseguono la discesa, con anche la verde che si porta come il gasolio sotto i 2 euro.

La decisione di estenderlo di una ventina di giorni, fino al 21 agosto, viene accolta però con disappunto dalle associazioni dei consumatori, che chiedevano molto di più. “E’ troppo poco”, commenta l’Unione nazionale consumatori. “Del tutto insufficiente” per il Codacons. L’emergenza carburanti infatti, avvertono, è lungi dall’essere finita, nonostante i segnali positivi che arrivano dai prezzi alla pompa, con un ribasso che prosegue da settimane e che ha portato oggi anche la verde a scendere sotto i 2 euro. Secondo i dati elaborati dal Mite, nella media dell’ultima settimana la benzina al self service è scesa a 1,988 euro (-3,97 centesimi) e il gasolio a 1,94 euro (-4,07 centesimi in sette giorni). Tuttavia, nonostante lo ‘sconto’ del governo e la flessione delle ultime settimane, secondo i calcoli dell’Unione consumatori, da quando è iniziata la guerra un litro di benzina costa quasi 14 cent in più, con un rialzo del 7,5%, pari a 6 euro e 94 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio costa quasi 22 cent al litro in più (+12,7%), ovvero 10 euro e 93 cent in più a rifornimento. Il risultato è che, per un’auto di media cilindrata, calcola il Codacons, una famiglia spende oggi solo per i rifornimenti 515 euro in più all’anno.  


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Commenti

    Chi ci guadagna è sicuramente il titolare dell’impianto e non il gestore che deve vendere al prezzo che decide il primo. Che si stanno arricchendo non c’è ombra di dubbio. Comprano tutti o quasi al deposito costiero in via Messina Marine o in raffineria più o meno allo stesso prezzo (1/2 centesimi in più o in meno) mi spiegate la differenza di 40 centesimi tra una pompa ed un’altra? La solita storia: ì furbetti del quartierino che speculano anche sulla guerra ed il consumatore finale che paga per tutti.

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