Ciclone Boatright sulla Serie A |L’Orlandina può spiccare il volo

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02 Marzo 2016, 20:26

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Quando Ryan Boatright ha fatto il suo esordio in Italia, l’Orlandina era appena riemersa dalle sabbie mobili dopo un complessivo -56 tra Pistoia e Cantù. Due scoppole memorabili, seguite da un successo da brividi contro Venezia. Un 55-53 nel quale la prestazione, alla fine, è passata in terzo piano, almeno rispetto a quei due punti che hanno permesso a coach Di Carlo e ai suoi di rifiatare. Il resto è storia odierna, con Capo d’Orlando a quattro punti di distanza dall’ultimo posto, occupato sempre dalla Manital Torino, e con uno scontro diretto da giocare al PalaFantozzi dopo aver espugnato il PalAuxilium all’andata. Un’opportunità enorme tra meno di due settimane per portare a sei i punti di vantaggio dalla zona retrocessione, virtualmente ad otto prendendo in considerazione un’eventuale doppia vittoria contro i piemontesi.

Chi ci avrebbe sperato dopo Orlandina-Venezia? In pochi, poi il ciclone Boatright ha fatto irruzione sul campionato di Serie A e ha sparigliato le carte nella lotta salvezza. Un impatto più “violento” di quello avuto da Daye a Pesaro, altra squadra tornata pericolosamente a pochi passi dal limbo, anche perché la guardia cresciuta a U-Conn ha sempre dimostrato di poter essere decisivo nei finali di gara. Una qualità mica da ridere per il numero undici della Betaland, che ha di fatto portato a casa gli ultimi quattro punti in classifica dei paladini. Due canestri nei possessi decisivi e in entrambi i casi la firma in calce su due vittorie che potrebbero valere oro da qui a fine stagione. La spinta in più che mancava in ottica salvezza.

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A Varese Boatright s’è travestito da centometrista per appoggiare a canestro il pallone del sorpasso sulla sirena. In casa contro Caserta, invece, una volta centrato il primo tiro dall’arco non ha più smesso. E giusto per variare il repertorio, ha inchiodato in contropiede la schiacciata del definitivo 65-59, ribadendo ancora una volta chi è che sta facendo saltare il banco in questa lotta salvezza. Cinquantanove punti nelle ultime due partite, quasi trenta di media, col ruolo di sesto uomo che gli calza a pennello per la capacità di spezzare in due le difese. Numeri che, uniti a quelli delle prime due partite italiane, portano a 23,5 punti di media in ventotto minuti di gioco, tirando col 42% dall’arco. Medie che hanno poco a che vedere con la corsa alla permanenza in massima serie.

E dire che il suo arrivo a Capo d’Orlando era passato quasi in silenzio, come se l’acquisto di un campione NCAA fosse prassi per un club come l’Orlandina. La grandezza del colpo messo a segno dai Sindoni, se mai ce ne fosse stato di bisogno, è stata confermata dal campo. Giusto il tempo di ambientarsi col basket italiano (anche se ancora oggi prende qualche fischio evitabile per infrazione di passi) e con l’estrema fisicità degli allenamenti al PalaFantozzi per poi spiccare il volo. C’è anche chi sogna, chi vede Sassari a sei punti di distacco e immagina una rimonta da favola per la postseason, ma ancora è presto per capire dove porterà il Boatright show. Lo spettacolo procede per tappe e la prossima andrà di scena a Cremona. L’asso dell’Orlandina non intende abbassare le proprie medie.

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02 Marzo 2016, 20:26

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