07 Ottobre 2020, 17:47
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PALERMO – Salta definitivamente il click day per l’assegnazione delle risorse del ‘Bonus Sicilia’. Davanti alla impossibilità di garantire il buon funzionamento della piattaforma predisposta per accedere ai finanziamenti anti-crisi decisi con l’ultima Finanziaria, il governo regionale ha deciso di spalmare i 125 milioni stanziati. Ne potranno beneficiare tutte le imprese che si erano registrate per partecipare al fatidico ‘click day’ poi saltato nella giornata di lunedì. Domani, quindi, non ci sarà alcuna corsa telematica al finanziamento. Il governo ha deciso di non correre il rischio di un nuovo crash del sito.
La decisione è stata resa nota dall’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato anche il vicepresidente della Regione Gaetano Armao. “Abbiamo deciso di continuare a considerare la platea degli imprenditori che si erano registrati sulla piattaforma – ha affermato -. Daremo ristoro alle aziende cambiando alcuni parametri del bando e prendendo in considerazione tutte le domande”. A pressare per questa soluzione è stata anche la commissione Attività produttive dell’Ars. “La Tim, davanti alle nostre pressanti interlocuzioni, ha ammesso di non essere in grado di dare certezze sul click day di giovedì”, ancora Turano -. “Si tratta quindi dell’unica soluzione che è possibile mettere in campo davanti a un disservizio causato da altri”, ha aggiunto.
Nelle parole dell’assessore alle Attività produttive anche una buona dose di amarezza: “Resta l’amaro in bocca. Questa vicenda testimonia come la nostra informatizzazione paghi ancora dei prezzi, ma dobbiamo andare avanti lo stesso e capire come ristorare, seppur parzialmente, le imprese. Da qui alle prossime ore pubblicheremo i correttivi al bando. Il nostro obiettivo è non fare aspettare più nessuno e non affidarci più a metodi che possono generare incertezze”. Frasi che non bastano a evitare le critiche, come quella del Movimento cinque stelle che chiede le dimissioni dell’assessore.
La prima reazione, però, arriva dal capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo: “Il fallimento del click day è la conferma del fallimento del governo Musumeci, totalmente incapace di rispondere alle esigenze produttive delle imprese siciliane”, dice. “Il governo – aggiunge – si limita a scaricare le responsabilità sull’azienda che gestisce la piattaforma dimenticando di essere stato sordo alle sollecitazioni di chi riteneva la procedura inadeguata. Intanto, non è ancora chiaro come intenda rimediare al disastro che ha provocato lasciando migliaia di imprese siciliane nel caos”. Il segretario regionale dem Anthony Barbagallo ironizza: “Musumeci Flop Day – evidenzia -. Il crash del click day è solo la cronaca di un disastro annunciato. Che arriva con una retromarcia tardiva mentre le imprese siciliane, dopo mesi di annunci, aspettano ancora i soldi promessi”.
Critiche anche dal centrodestra: “La politica, anziché fare il clickday, avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di fissare criteri equi e trasparenti per assegnare le somme e di organizzare gli uffici per una veloce analisi delle domande – dice la deputata Marianna Caronia – .Adesso si rispetti almeno quanto è stato inserito nella legge finanziaria su mia proposta, affinché tutti i contributi per le aziende siano erogati entro 10 giorni dalla presentazione delle domande.Si faccia quindi un doveroso sforzo organizzativo, con adeguate risorse umane ed utilizzando le competenze informatiche interne alla Regione, affinché le aziende non debbano aspettare ulteriormente”.
Rabbiosa la reazione di Confindustria, che fa subito i conti in base alle richieste presentate e parla di “prebenda da 2.235 euro a testa”. “È questo il ‘ristoro’ che la Regione vorrebbe garantire alle imprese messe al tappeto dalla pandemia – attaccano Sicindustria, Confindustria Catania e Confindustria Siracusa -. È una vergogna”. Il calcolo è presto fatto: 125 milioni di euro che finirebbero a tutte alle imprese già iscritte finora sulla piattaforma gestita da Tim, ossia 55.916. “Se le imprese devono essere prese in giro in questo modo – affermano Alessandro Albanese, vicepresidente vicario di Sicindustria, Antonello Biriaco, presidente di Confindustria Catania, e Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa – suggeriamo allora al governo di prendere gli elenchi dalle camere di commercio e distribuire i fondi a pioggia, dal momento che non c’è evidentemente alcun interesse nei confronti della qualità dei progetti e delle ricadute che questi avrebbero sul tessuto imprenditoriale”.
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07 Ottobre 2020, 17:47