04 Marzo 2022, 16:02
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MILANO – Amplia il calo Piazza Affari nel nono giorno di guerra tra Russia e Ucraina. L’indice Ftse Mib cede il 5% a 22.756 punti, lasciando sul campo il 12,32% dallo scorso 24 febbraio, giorno del primo attacco dell’Armata Rossa. Sotto pressione Tim, che sprofonda a 24 centesimi di euro (-16%), e viene fermata in asta di volatilità, Unicredit (-9,1%), Bper (-8,45%), Unipol (-7,04%) e Stellantis -7%). Tensione anche su Intesa Sanpaolo (-6,2%) e Banco Bpm (-6,13%). L’euro scende ulteriormente sul dollaro, sotto quota 1,1, e si porta su nuovi minimi dal maggio del 2020. Ha raggiunto il prezzo record di 400 euro la tonnellata il grano alla Borsa di Parigi, guadagnando il 38% in una settimana.
Intanto anche Wall Street scambia in negativo a causa dell’intensificarsi della guerra in Ucraina, che finisce per oscurare i dati positivi del mercato del lavoro statunitense. A far crescere le preoccupazioni nella giornata odierna è stato l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande in Europa e fra le dieci più grandi del mondo.
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04 Marzo 2022, 16:02