Borseggi e danneggiamenti| Gli autisti Amat: “E’ un incubo”

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10 Agosto 2014, 15:49

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PALERMO – “Qualche giorno fa un piccolo diverbio è sfociato in lite. La discussione ha preso vigore e due passeggeri sono passati alle minacce. Fino a quando ho sentito dire: ‘Basta, ora ti ammazzo’. Ho avuto paura, alla fermata la maggior parte dei passeggeri è scesa di fretta. Sono scappati quasi tutti. E lui ha infilato la mano nel borsello, credevo stesse per impugnare un coltello o qualcosa di simile. Invece ha afferrato un cucchiaio di legno e ha tentato di colpire un signore”.

Il confine tra l’amara realtà e l’ironia è molto labile nelle parole e negli occhi di Cosimo Galioto, autista Amat che racconta uno dei tanti episodi a cui ha assistito ultimamente a bordo dei mezzi pubblici palermitani, scenario, specie nelle ultime settimane, di storie che rientrano ormai nella “routine di tutti i giorni”. “Sì – prosegue Antonio S., un altro conducente – non ci stupiamo neanche il più. La situazione diventa grave quando viene messa a rischio l’incolumità dei passeggeri o la nostra. In quei momenti speriamo di tornare a casa con la stessa serenità con cui siamo andati al lavoro”.

Non di rado, infatti, chi si trova alla guida dei mezzi pubblici, finisce nel mirino di malviventi pronti a tutto. A Palermo, alcuni mesi fa, un controllore è stato aggredito da un passeggero che non era in possesso del biglietto. Il dipendente dell’azienda di via Roccazzo è stato soccorso da un’ambulanza del 118 che l’ha trasportato in ospedale: ferito ad una mano, per lui sono stati necessari alcuni punti di sutura. Pochi giorni dopo, un gruppo di giovani aveva bloccato l’autobus 246 nella zona del Policlinico per una spedizione punitiva nei confronti di un ragazzo.

“Pochi giorni fa è successo di nuovo – aggiungono i colleghi in piazza Cupani, all’altezza dei capolinea – ma per fortuna non sono state necessarie le cure mediche. Un adolescente non aveva obliterato il biglietto e pretendeva di viaggiare gratis, ci ha detto che avrebbe dovuto percorrere solo pochi metri. Un suo amico ha cominciatoa d insultare i controllori e stava per scagliarsi contro di loro”. “In realtà – aggiunge Toni Bonsignore – rischiamo quotidianamente di finire nel mirino di gente che non conosce limiti, di ragazzi che pensano di non rischiare nulla. Vi invitiamo a trascorrere una serata con noi, a vedere cosa succede a bordo. A volte è un incubo”.

Alcune vetture rappresenterebbero il rischio maggiore. Da un lato, quelle prese d’assalto il sabato pomeriggio da bande di ragazzini tra i tredici ed i vent’anni, dall’altra, quelle che collegano la stazione centrale alle strutture ospedaliere o ai cimiteri, su cui c’è la presenza maggiore di anziani. “I borseggiatori pianificano tutto – dice Giuseppe Schirò – conoscono il target di ogni linea, sanno se troveranno turisti, anziani o studenti. Ed ovviamente le prime due categorie sono le più bersagliate”. Risale soltanto a tre giorni fa, ad esempio, il furto a bordo della linea 101 ai danni di una coppia di turisti romani. Marito e moglie si trovavano sul mezzo all’altezza del Teatro Politeama quando si sono resi conto che qualcuno si era impossessato dei loro cellulari. La loro mattinata in giro per la città, tra monumenti e trattorie, si è così conclusa in commissariato per la denuncia.

“Sul 226 – spiega Franco Russo – il sabato pomeriggio succede di tutto. Si tratta dell’autobus che porta al centro commerciale di Brancaccio. Così come sul 246, quello che dalla stazione porta al Civico, dove si verificano spesso dei borseggi ai danni degli anziani. Molti giovani malviventi sanno anche dove si trovano le telecamere e dove non sono presenti. E ne approfittano abbondantemente”. “Basti pensare – aggiunge Francesco Badalamenti – a coloro che danneggiano la tappezzeria, fumano a bordo o litigano e cominciano a lanciare oggetti. Recentemente è successo che un gruppo di ragazzini è salito a bordo con delle pietre ed abbia spaccato i vetri”.

Quindici giorni fa, due minorenni, dopo avere atteso che il mezzo si svuotasse, hanno iniziato a scrivere e scarabocchiare le pareti di un bus. L’atto vandalico non è sfuggito all’autista che ha fermato l’autobus in piazza Castelnuovo ed ha rimproverato i ragazzi invitandoli a ripulire il mezzo. Di fronte al loro rifiuto, il dipendente dell’Amat non ha esitato ha chiamato il 113 e sul posto sono giunti gli agenti di una volante della polizia, che hanno bloccato i due minorenni. I poliziotti hanno identificato i due giovani e li hanno denunciati per danneggiamento, consegnandoli subito dopo ai genitori.

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10 Agosto 2014, 15:49

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